India
L’implementazione di drastiche riforme strutturali ha pesato sull’attività economica per quasi tutto il 2017. L’economia indiana sta crescendo ben al di sotto del suo potenziale, a causa soprattutto della cronica debolezza degli investimenti privati, e, come conseguenza, l’inflazione è rimasta nella parte bassa del range target della Banca Centrale (RBI) 4% +/-2% per gran parte del 2017. La Reserve Bank of India (RBI) è stata molto conservativa nella gestione della politica monetaria e da ottobre tiene i tassi invariati; con l’inflazione in rialzo e la possibilità di un maggiore stimolo fiscale in vista delle elezioni generali del 2019, una restrizione monetaria potrebbe essere possibile ma il Governatore della RBI Patel sembra frenato dalle esigenze di rifinanziamento del Governo. La storia di successo di riforme strutturali (convalidata dall’upgrade di Moody’s del rating sovrano), i bassi rischi politici prima del 2019 (dopo la vittoria del partito di Governo BJP alle elezioni regionali nel Gujarat di dicembre) e le riserve valutarie della RBI ai massimi storici supportano la INR a fronte dei rischi di minor rigore nei conti pubblici (confermati dalla proposta di bilancio pubblico per l’anno 2018-19, che lascia il compito di risanare le finanze pubbliche al nuovo Governo) e Fed più restrittiva (con conseguente apprezzamento del US$). Il rialzo del prezzo del petrolio è tuttavia un potenziale shock macroeconomico negativo per l’India che ci induce ad adottare una view più neutrale sulla valuta, in attesa di un cambio di politica monetaria della RBI in senso restrittivo.
Indonesia
La crescita dell’economia dell’Indonesia è rimasta relativamente stabile negli ultimi anni, oscillando intorno al 5% annuo. Mentre la spesa per consumi rimane relativamente stabile, il mantenimento di questo livello nel 2018 è legato alla rotazione in corso dagli investimenti pubblici a quelli privati, ora che il Governo ha varato un piano di riduzione del deficit pubblico, ed al continuo supporto della bilancia commerciale (soprattutto grazie al recupero dei prezzi delle principali materie prime di esportazione come carbone, metalli industriali e olio di palma). A metà maggio, S&P ha promosso il rating dell’Indonesia a «investment grade», al livello di Moody’s e Fitch. Con l’inflazione ben all’interno del range target tra il 2,5% ed il 4,5% e la crescita economica stabile, la Banca Centrale dell’Indonesia ha tagliato i tassi d’interesse di 50 bp nel 2017, ma recentemente la linea di politica monetaria è tornata neutrale, con particolare attenzione alla stabilità finanziaria e valutaria. Il recente declino della rupia è stato guidato principalmente da fattori esterni (tra cui le attese per un più rapido rialzo dei tassi negli Usa) e sebbene le condizioni economiche interne rimangano favorevoli, l’acuirsi delle tensioni a livello globale (in particolare a livello commerciale dovrebbero pesare almeno nel breve sulla divisa. Portiamo pertanto la view a neutrale sulla IDR.
Cina
L’atteso rallentamento dell’economia sembra essere iniziato nel 4Q ma, grazie alla performance migliore delle attese per i primi 9 mesi dell’anno, la crescita nel 2017 dovrebbe collocarsi intorno al 6,8%, superiore al target governativo del 6,5%. I nuovi target macroeconomici saranno pubblicati in occasione del Congresso Nazionale del Popolo di marzo, ma gli effetti delle misure di policy restrittive degli ultimi mesi dovrebbero pesare sulla crescita per la prima parte del 2018, parzialmente compensati dall’andamento favorevole della domanda estera. Questa dinamica è coerente con l’orientamento governativo dopo il Congresso del Partito di ottobre, il cui obiettivo è migliorare la qualità della crescita e riequilibrare la struttura dell’economia preservando la stabilità finanziaria, da conseguire con la riduzione dell’indebitamento del sistema, un modesto consolidamento della politica fiscale e una politica monetaria più restrittiva. La fine delle pressioni disinflazionistiche e la restrizione creditizia stanno già sostenendo un aumento dei tassi domestici. Le fasi di focus sul riequilibrio strutturale dell’economia tendono ad essere accompagnate da una minor prevedibilità del mix di politica economica, che inietta maggiore volatilità sui mercati finanziari, supportando la view negativa per lo yuan.
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