Mercati obbligazionari

imagesCAUHK5N8 Sul fronte europeo il passato appuntamento con la riunione BCE ha confermato le aspettative del mercato di tassi invariati. In merito a misure monetarie convenzionali a sostegno dell’economia Draghi ha lasciato intendere che queste ultime non sono imminenti, ma verrebbero implementate in modo più mirato qualora se ne presentasse la necessità. Sul fronte macro i dati relativi alla produttività tedesca rilasciati nella giornata di ieri sono risultati inferiori alle attese contraendosi per il secondo mese consecutivo.

Il rendimenti dei governativi europei hanno segnato una flessione, più pronunciata per i paesi meno virtuosi. Rendimento BTP rientrato sotto il 4,10% di rendimento ovvero spread contro il decennale tedesco sceso a 225 bp. Sul fronte statunitense i dati sul mercato del lavoro relativi al mese di novembre rilasciati venerdì scorso si sono rivelati meglio del consensus con il tasso di disoccupazione ai minimi degli ultimi 5 anni attestatosi al 7% e nuovi occupati non agricoli a 203.000 unità contro 185.000 attese.

Alla luce di questi dati aumenta la probabilità che l’ inizio di riduzione del QE possa essere anticipato alla prossima riunione FED di dicembre. Sul mercato del credito continua la fase di restringimento degli spread. Sul mercato primario assistiamo ad un intensa attività corporate che coglie la rinnovata opportunità di un contesto di tassi favorevoli sostenuto dalla continuaricerca di extra rendimenti da parte degli operatori.

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