Mediobanca outperform per Interpump

image Il titolo Interpump  corre a Piazza Affari (+5,84% a 11,78 euro) promosso dai broker dopo che i ricavi e l’ebitda 2015 hanno centrato le stime degli analisti (il margine ebitda si è attestato al 20,1%) grazie al forte contributo della divisione VHPP. In più il debito netto di 255 milioni è risultato inferiore alle previsioni  di 275 milioni grazie al minor assorbimento di cassa dal capitale circolante netto (5 milioni), al capex (spesa per investimenti) più basso per la manutenzione (3 milioni) e al più alto flusso di cassa operativo.

Pure il 2016 non suggerisce alcun significativo rallentamento. Grazie al contributo positivo dell’Europa, l’azienda ha infatti previsto per quest’anno vendite tra 905 e 925 milioni di euro, un ebitda tra 185 e 195 milioni e un debito netto  tra 180 e 200 milioni.

Interpump  è molto più diversificata per area geografica e di prodotto di quanto non fosse dieci anni fa. Inoltre, il business della divisione VHPP rimane la roccaforte dell’ebitda del gruppo. Ora gli esperti della banca d’affari si attendono un calo dei ricavi del 10% quest’anno contro la precedente stima di vendite flat.

Ma la società continua a mostrare una cassa resistente. Assumendo un capex pari a circa 30 milioni di euro, si arriva infatti a un free cash flow di 87 milioni, che porta a un indebitamento netto nell’esercizio 2016 di 215 milioni, comprese le opzioni put; quindi a un rapporto debito netto/ebitda pari a 1,2 volte. Pur aggiornando il target price a una valutazione più ragionevole da 14,4 a 13,3 euro, Mediobanca  ha alzato il rating su Interpump  da neutral a outperform.

Occorre inoltre tener conto, della qualità del management, che ha sempre favorito la crescita aziendale

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