![]() Il Brasile è uscito dalla recessione nel primo semestre del 2017, guidato dalla spesa per consumi, dal commercio estero e dall’agricoltura, mentre gli investimenti fissi e la spesa pubblica continuano a contrarsi. La disinflazione dell’economia, la discesa dei tassi d’interesse e la ripresa del mercato del lavoro dovrebbero continuare a sostenere la spesa per consumi, mentre la debolezza degli investimenti fissi è collegata all’incertezza politica e pertanto destinata a persistere fino alle elezioni presidenziali alla fine del 2018. La Banca Centrale (BCB) ha accompagnato la discesa dell’inflazione, tagliando aggressivamente i tassi dal 14,25% all’8,25%. Nonostante a settembre la Banca abbia segnalato che la fine del ciclo espansivo è prossima, vi è ancora la possibilità di un ulteriore ribasso dei tassi entro l’anno. I rischi politici in Brasile rimangono elevati, ma il Presidente Temer dovrebbe rimanere al potere fino alle elezioni del 2018. Questa relativa stabilità dovrebbe essere sufficiente a mantenere l’interesse degli investitori, anche se le prospettive che la riforma previdenziale possa essere approvata sono basse e pertanto i conti pubblici continueranno a rappresentare il principale punto debole del Brasile. Il carry elevato, il premio per il rischio politico già prezzato ed il posizionamento relativamente leggero rimangono di supporto al BRL.
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