Market View: i mercati cercano la svolta, ma è presto per un rally sostenuto

Il 2022 è stato pieno di colpi di scena geopolitici ed economici. L’inflazione si è mostrata più tenace delle attese e ha costretto le banche centrali a intervenire con decisione, creando forte pressione su quasi tutti i mercati.

L’andamento del PIL è stato invece in linea con le attese ma si intravvede una recessione, almeno in Europa. Guardando al 2023, secondo Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS (NYSE:UBS) GWM Italy, i prezzi al consumo dovrebbero continuare a salire, ma a un ritmo più lento: negli USA forse abbiamo già visto il picco e in Europa potremmo essere vicini.

Nei prossimi mesi i tassi verranno alzati ancora, ma le banche centrali potrebbero concludere la stretta monetaria nel primo trimestre del 2023 e la Fed potrebbe
addirittura tagliare i tassi entro la fine dell’anno.

EPS sotto pressione

Ramenghi vede utili aziendali sotto pressione l’anno prossimo per i rialzi dei tassi e l’impatto dell’inflazione, con la possibilità di una riduzione a doppia cifra in Europa. Ma probabilmente la crescita globale tornerà ad accelerare nella seconda parte del 2023, quando il mercato inizierà a concentrarsi sulle attese per l’anno successivo, e quello potrebbe essere il punto di svolta per i mercati.

La geopolitica resta la grande incognita, sottolinea l’esperto di UBS citando la guerra in Ucraina che rappresenta una minaccia su vari fronti, oltre a quello energetico, e le tensioni tra USA e Cina, che sta anche vivendo una complessa fase dal punto di vista economico, che rappresentano entrambi un freno per i mercati.

Dopo la battuta d’arresto del 2022, la sostenibilità ambientale resta cruciale e gli sforzi verso la transizione energetica dovranno aumentare. Per Ramenghi il tema dell’indipendenza e della sicurezza coinvolgerà tutte le supply chain, l’energia, l’industria alimentare e la cybersecurity.

L’altro grande tema, la digitalizzazione, non sarà più solo un fatto di efficienza, ma anche uno strumento per migliorare i ricavi anticipando i trend di consumo e aumentando la personalizzazione.

E’ presto per un rally duraturo  

Nel complesso, secondo Ramenghi, forse non ci sono ancora le condizioni necessarie per un rally duraturo dei mercati azionari. Sono possibili dei recuperi
periodici, e per questo all’esperto di UBS GWM non sembra opportuno assumere posizioni nette per quanto riguarda l’azionario, mentre vede più favorevolmente una selezione qualitativa per mitigare la volatilità.

Sul mercato azionario UBS GWM rimane così neutrale, favorendo le strategie di protezione del capitale e i titoli value, che presentano valutazioni contenute, e quelli che distribuiscono buoni dividendi. La grande casa privilegia i settori più difensivi, come sanità e beni di prima necessità, mentre le aree meno preferite sono i titoli più esposti al ciclo economico e ai rialzi dei tassi, come industriali e tecnologici.

I rendimenti obbligazionari invece sono tornati a essere interessanti e probabilmente vicini al picco per questo ciclo. Nel reddito Ramenghi indica preferenza per i
titoli di alta qualità con scadenze medie e Investment Grade con scadenze più ravvicinate rispetto all’High Yield statunitense, che potrebbe risentire maggiormente di un rallentamento economico e di minore liquidità.

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