L’ultimo rialzo prima del collasso?

locandina-ultimo-tango-a-parigiAutorevoli commentatori evidenziano che è costante, fin dal 2002, il rally che va dalla settimana precedente la festa USA del Ringraziamento fino alla seconda settimana di dicembre.

Tuttavia, quello che ci preoccupa è il dopo, visti i dati economici e la situazione economica internazionale.

Nulla di fatto per il bilancio UE, se ne riparlerà nel 2013 e la Francia ha perso il suo rating AAA.

In Spagna, il piano della Bad Bank è stato accantonato a causa della mancanza di interesse; mentre le nubi si addensano su Cipro, sul Portogallo e sull’Argentina.

Della Grecia abbiamo già detto, e continuiamo a non essere proprio ottimisti; di nuovo c’è che l’ultima tranche degli aiuti comunitari è stata sospesa e il Fondo Monetario Internazionale ha contestato la sostenibilità del debito ellenico.

La Cina scricchiola ma ha messo in azione dei correttivi che, per ora, stanno funzionando, ma adesso sta frenando la Germania. Un voto, in Europa, vale uno, tuttavia le quote comunitarie variano a seconda dei paesi e i tedeschi contribuiscono con il 27-30% nei vari meccanismi comuni.

La domanda è, fino a quando se lo possono permettere?

Se la locomotiva d’Europa è in crisi, vogliamo parlare della locomotiva del mondo?

Sempre usando termini ferroviari, qui si rischia di deragliare.

A fine anno scade il Fiscal Cliff, il più grande aumento di tasse nella storia degli Stati Uniti e l’incertezza regna sovrana.

Nell’attesa, hanno creato pure un Widget che tiene il conto alla rovescia del tempo rimanente alla scadenza del burrone fiscale.

Di positivo c’è che la nazione più democratica del mondo ci ha spesso sorpresi con le sue azioni, ma se la tentazione isolazionista dello Stato a stelle e strisce è stata respinta dal voto per Obama, il rischio rimane comunque alto.

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