Lo sai quando l’Europa delle banche ha iniziato a fregarti? – Valerio Malvezzi e Piero Di Florio

rapina_ue_161550666 Capisci che c’e’ qualcosa che non va?

Ti hanno detto (Prodi, cit.), per convincerti che l’Europa Unita sarebbe stato un Paradiso, che avresti lavorato un giorno in meno e guadagnato come se tu avessi lavorato un giorno in piu’.

Dopo tanti anni, lavoriamo piu’ di prima, non abbiamo piu’ diritti sociali, ci tolgono la pensione, la sanita’, la spesa pubblica, i servizi, i giovani non trovano lavoro e il tasso del risparmio delle famiglie e’ crollato. Non possiamo spendere per ricostruire le case dei terremotati, perche’ “dobbiamo rispettare i patti con Bruxelles”. Da almeno dieci anni ti raccontano che l’anno prossimo tuttavia – stai tranquillo – andra’ meglio. Sistematicamente, prima di ogni tornata elettorale, casualmente l’Istat ci dice che l’Italia e’ in ripresa, che la gente sta meglio, che la disoccupazione giovanile scende (ma gli inoccupati – cioe’ quelli che non ci provano nemmeno piu’ a cercarlo, un lavoro – aumentano). Ti dicono che la ripresa e’ dietro l’angolo, che quella che loro chiamano “crisi” e’ quasi passata. Quasi. E tu ci credi?

IL SISTEMA ECONOMICO DELLE SABBIE MOBILI
La povera gente non e’ messa in grado di capire quasi nulla di Economia. Il potere finanziario mondiale ha vinto – momentaneamente – la battaglia.
Del resto, se comperi professori, giornalisti, opinionisti, politici e tutti coloro che possono spiegarla al fine di raccontare balle alla gente, questa non puo’ capire.

E allora, dalle pagine di questo blog noi – definiti populisti, volgari demagoghi e complottisti – dato che non dobbiamo rispondere a nessun editore e nessuno ci paga per cio’ che scriviamo, ti diremo le cose come stanno. Del resto, che vuol dire populisti? Se significa stare dalla parte del popolo, della povera gente, e’ un insulto che ci onora. E la gente, oggi, nell’Unione Europea, e’ in un sistema economico che assomiglia alle sabbia mobili. E’ inutile che tu ti illuda, che tu creda al politico che dice: “ora andiamo e rinegoziamo”. E’ ora che qualcuno invece abbia finalmente il coraggio di dire le cose brutte, quelle che nessuno ha il coraggio di affermare. Non possiamo uscire – restandoci dentro – dal sistema economico delle sabbie mobili. Non e’ che battendo i pugni sul tavolo, frignando, ricattando, piangendo, supplicando o invocando la loro pieta’ concederanno un po’ piu’ di flessibilita’, consentiranno di rilanciare la spesa pubblica, di fare strade e ospedali, di ridare occupazione, di far girare nuovamente l’economia. E quindi non illuderti: non dipende dal Governo italiano in carica. Quindi, no, votare questo o quel governo che promette timidamente di “ridiscutere” non serve a nulla. E la ragione per cui non serve a nulla e’ che non si puo’ discutere come uscire dalle sabbie mobili. Perche’ l’unico modo per uscire dal pantano e’ non stare nel pantano. Paradossalmente, le sabbie mobili in economia sono date da una cosa fissa. Nessuno te lo dice – perche’ non vogliono che tu sappia – ma le sabbie mobili nelle quali siamo finiti, nelle quali affondiamo ogni anno, nelle quali piu’ ci dibattiamo piu’ andiamo a fondo, derivano dalla scelta di una cosa fissa. Dal sistema dei cambi fissi.

PERCHE’ I CAMBI FISSI PORTANO ALLE SABBIE MOBILI
In un precedente articolo Perche’ l’Europa fara’ morire di fame gli italiani (tranne pochi fortunatissimi) ti abbiamo raccontato la storia della UE fino al momento in cui entrammo nel sistema dei cambi fissi denominato SME (Sistema Monetario Europeo).

Devi sapere che un’economia di un Paese – al di la’ di quel che ti fanno credere gli ignoranti – non puo’ vivere di sole esportazioni, come non puo’ vivere di sole importazioni. Si parla di bilancia commerciale (e bilancia dei pagamenti) perche’ il concetto di base e’ quello di pesi contrapposti che devono stare in equilibrio. Ma come si crea equilibrio? Se un Paese registra un disavanzo della parte commerciale (se importa piu’ di quanto esporti) dovra’ finanziarsi all’estero facendo entrare dei capitali nel Paese, mentre un Paese che presenta un avanzo della parte commerciale avra’ del denaro da investire all’estero. Tutto girava normalmente, quando l’Italia era in un sistema di cambi fluttuanti. Cosa succede quando si entra in un sistema di cambi fissi come lo SME (Sistema Monetario Europeo)? Entra in gioco una cosa che si chiama Banca Centrale.

Tra gli squilibri precedentemente descritti ce n’e’ uno, il deficit, che colpisce i Paesi con inflazione piu’ alta, che tendono pertanto ad avere troppe importazioni a fronte di poche esportazioni.

Oh, ma basta alzare i tassi di interessi e attirare gli investitori – ti dira’ l’economista euro convinto. E infatti, e’ successo. Solo che, alla lunga, il giochino non regge. Questa situazione puo’ diventare insostenibile e mettere in crisi l’economia di un’intera nazione. Si entra, giocando a questo pericoloso gioco, in un loop autodistruttivo. Possibile? Non solo possibile: e’ successo. Ora ti spieghiamo come e perche’.

Hai capito perche’ si sono alzate le tasse mostruosamente in Italia? Per darti forse piu’ servizi? Oppure una migliore sanita’? Magari una miglior qualita’ della vita? Nemmeno per sogno: per pagare interessi alle banche (private). Lo schema e’ il seguente.

Fig. 2 – Le sabbie mobili del cambio fisso

Le conseguenze sono quelle che vedi tutti i giorni: imprese che chiudono, investimenti che crollano, crescita della disoccupazione, debito privato alle stelle, distruzione della classe media, persone in coda alla Caritas. Considera questa diversa spiegazione della realta’ che vivi, quando qualcuno dira’ che siamo populisti. Questa spiegazione tecnica non e’ una nostra fantasia, una speculazione intellettuale o una illazione. E’ solo metterti davanti agli occhi la verita’ in modo molto semplice e chiaro. Quindi, quando ti dicono che aumenta il debito pubblico chiediti perche’, dato che stanno distruggendo gli investimenti pubblici, dato che non fanno piu’ strade, ospedali, dato che tagliano la spesa pubblica, la sanita’ e le pensioni. La ragione e’ semplice: perche’ il debito dello Stato italiano e’ esploso per la componente degli interessi da pagare a banche private. Non per erogare servizi ai cittadini. Pensi che stiamo esagerando? Bene, allora chiedi ai soloni dell’economia che ti dicono che “l’Unione (Europea) fa la forza” se non forse e’ vero questo:

Cento miliardi. Cento miliardi l’anno di interessi, non dovuti, a speculatori privati, banchieri. E tu lavori e paghi le tasse per pagarli.

LA VIRTUOSA GERMANIA
Non passa giorno che non si incontri qualche amico che, in assoluta buona fede, non ci dica:

Ehi, Ciccio! – gli diremo, affettuosamente – invece di leggere i giornali e ascoltare la televisione, prova a ragionare ogni tanto anche con la tua testa. La politica degli alti tassi di interesse veniva indotta – e’ storia economica – dalla Germania, o meglio della Bundesbank, la Banca Centrale tedesca. E’ attorno a questo marchio che nasce l’Europa come tu oggi la conosci, sai? Fu la Banca Centrale tedesca il perno del Sistema Monetario Europeo, cioe’ di quello che, come ti spiegheremo, sarebbe diventato la moneta con la quale oggi comperi il pane e il latte per la tua tavola: l’euro. In altre parole, dal momento che la Bundesbank venne presa come riferimento grazie ai “virtuosi” tassi di inflazione e debito pubblico tedeschi, quando l’impianto del Sistema Monetario Europeo venne messo in piedi si decise che tutti gli Stati membri avrebbero dovuto seguire le politiche monetarie della Bundesbank. Per cui si puo’ affermare che lo SME era, di fatto, “l’area del marco allargata”, per usare un’espressione del Prof. Francesco Carlucci.Quindi siamo stanchi di ascoltare amici in assoluta buona fede che, indottrinati dal telegiornale o da qualche giornale economico, ripetono come pappagalli cio’ che il Pensiero unico dell’Economia, quello neo liberista, fa loro dire, a furia di bombardarli di messaggi subliminali: noi siamo lavativi e spreconi, mentre i tedeschi sono virtuosi. E’ evidente che in un sistema che ha un dominus, un padrone, quello comanda. Il dominus in area Euro e’ sempre stata la Bundesbank, perche’ e’ un fatto storico riconosciuto che attorno a questa Banca si costruito il Sistema Monetario Europeo (SME). Di conseguenza, se la Bundesbank aumentava o diminuiva i tassi di interesse, gli altri Paesi erano costretti ad adottare le stesse misure. Ma abbiamo visto cosa succede in un sistema di cambi fissi ad un Paese strutturalmente in deficit, quindi piu’ debole, se si alzano i tassi di interesse. Va in crisi ed entra in un loop autodistruttivo. Ecco cosa e’ successo davvero all’Italia, e perche’.

LA CREDIBILITA’ INTERNAZIONALE
Neanche a dirlo: dal 1979 (anno dell’entrata in vigore dello SME) i tassi di interesse tedeschi erano andati sempre aumentando. 
E i tassi continuarono ad alzarsi, per una ragione storica, sul finire degli anni ’80.

In un decennio, i tassi di interesse tedeschi condizionarono il mercato in salita, per poi impennarsi ancora di piu’ alla fine degli anni 80 in vista della riunificazione della Germania, che ebbe inizio con la caduta del muro di Berlino nel 1989. Quindi, quale e’ la vera ragione storica per la quale si fecero alzare i tassi di interesse? L’innalzamento dei tassi di interesse veicolava capitali verso la Germania che aveva bisogno di finanziare la ristrutturazione e l’ammodernamento della Germania Est. Nel frattempo i Paesi deboli e con piu’ inflazione, in generale quelli della periferia, venivano sempre piu’ strangolati dagli alti tassi di interesse, con conseguenze devastanti su crescita e occupazione. Per di piu’, lo SME era stato strutturato in modo da rimandare il piu’ possibile i riallineamenti (rivalutazioni o svalutazioni), e questo – dicevano i soloni dell’epoca – per evitare la perdita di “credibilita'”. Credibilita’. Un concetto matematicamente ed economicamente indefinibile, ma mediaticamente sempre molto efficace. Altro che credibilita’! Quella scelta fu economicamente e socialmente devastante ed e’ la causa della tua poverta’, oggi. Il Sistema Monetario Europeo rimandava per anni i riallineamenti, cioe’ quello che avrebbe permesso ai Paesi piu’ deboli (come l’Italia) di riequilibrarsi. Cosi’, sui giornali, sulle radio, sulle televisioni, per anni ti hanno spiegato che non si doveva fare, che non si poteva toccare, peggio ancora: che non si doveva fare il riequilibrio. Perche’? La scusa era nella parola tanto cara agli economisti, ai politici, ai pensatori, agli opinionisti a libro paga del sistema bancario e finanziario mondiale: credibilita. Tutte menzogne. Rimandare i riallineamenti aveva un unico obiettivo: permettere il massimo guadagno da parte degli speculatori. Ecco, la verita’ nuda e semplice.

LA SPECULAZIONE INTERNAZIONALE
Eccoli, dove volevano andare a parare, i complottisti! – ridacchiera’ ora il solito perbenista. 
Il perbenista e’ chi pensa di capirne di economia perche’ legge due giornali, magari fa il professionista e ogni tanto vede un dibattito televisivo o partecipa a un convegno dell’associazione o dell’ordine professionale (che ovviamente invita soltanto politici, opinionisti, giornalisti o pensatori del Pensiero Unico). Se invece tu lettore non pensi di aver la verita’ in tasca, prova a seguire liberamente anche questa altra campana. Ti abbiamo detto che in un sistema di cambi fissi, impedendo i riallineamenti, si fa il gioco degli speculatori internazionali. Vediamo tecnicamente come, spiegandolo in modo molto semplice. Prendiamo un Paese periferico in deficit che entra in un loop come quello spiegato qualche rigo piu’ sopra. Cosa fa la Banca Centrale del Paese in deficit?

Ma le riserve in valuta estera non sono inesauribili. E quando le riserve si esauriscono? Succede quanto illustrato nello schema seguente.


Fig. 7 – Come funziona la speculazione.

Bello per loro il giochino, non e’ vero? Quindi, si potrebbe riallineare (svalutare) un poco per volta, oppure rimandare. Ma un conto e’ riallineare poco per volta limitando i danni, consentendo quindi agli speculatori di incassare (ad esempio) un 3 o un 5%. Rimandare un riallineamento (svalutazione) fino al punto di rottura provoca un disastro, e magari gli speculatori in un sol colpo si mettono in tasca non il 3 o 5%, ma addirittura il 20 o 25% ! Detto in altre parole: se la vostra casa si trova in zona sismica, gradireste tanti terremoti piccoli che rilasciano energia poco a poco o una bella scossa finale di magnitudo Richter pari ad 8 con la certezza che vi crolli tutto addosso? In altri termini, noi affermiamo che non e’ solo irresponsabile ma e’ dichiaratamente colpevole l’atteggiamento di coloro che, conoscendo il rischio di queste cose, per proprio tornaconto personale le nascosero, preparando il terreno per il futuro terremoto dell’economia italiana. Che, puntualmente, si e’ verificato.

LE TESSERE DEL PUZZLE
In questa storia, che prosegue sulle pagine irriverenti di questo libero blog privato da tempo, stiamo raccontando di come e perche’ si sia giunti alla situazione economica attuale. 
Lo facciamo perche’ nell’informazione ufficiale si e’ volutamente persa la memoria storica, nascosta da frasi di rito, di circostanza, da moralismi, da slogan. L’Unione Europea serve a competere in un mercato globale, da soli non si va da nessuna parte, siamo troppo piccoli per agire nel mercato mondiale! – ti dicono, ogni giorno. E via di affermazioni politiche, di slogan, di messaggi da circo mediatico. In realta’, tuttavia, l’Unione Europea non ha mai fatto nulla, nel concreto, per impedire i fenomeni speculativi delle finanza mondiale a danni dei Paesi piu’ deboli, di quelli in deficit. Lo sapevano, che in un sistema di cambi fissi, noi avremmo pagato molto piu’ di altri. Lo sapevano che la povera gente avrebbe perso il lavoro, avrebbe fatto fatica ad arrivare alla fine del mese. L’Unione Europea che si stava politicamente realizzando attorno al disegno economico di un Sistema Monetario Europeo (SME) era piu’ un puzzle fatto di tante tessere separate che un popolo unito in cammino verso il benessere comune. Il grande sogno di una Europa unita, solidale; dov’era finito? Perche’ gli attori di questo processo di integrazione non hanno mai fatto nulla per istituire tutte le barriere amministrative necessarie al fine di contrastare fenomeni speculativi nei confronti dei Paesi deboli, in difficolta’ e perennemente in deficit? La verita’ e’ che quel tipo di Europa che sognavano gli idealisti della prima ora non e’ mai esistita. Lo SME (e piu’ in generale la rigidita’ del cambio) aveva creato talmente tanti squilibri tra le diverse nazioni europee da rivelarsi un esperimento talmente insostenibile e catastrofico che nel 1992 crolla a causa di una violenta crisi valutaria che – pensa un po’ – alla fine venne risolta proprio sganciandosi dallo SME permettendo alle valute nazionali di tornare a fluttuare liberamente. Non era tuttavia che una pausa prima della tempesta: quella che si sarebbe scatenata con l’adozione di una “moneta senza Stato” che avrebbe auto il nome di Euro. Ma, di questa dimenticata e mai cosi’ raccontata vera storia, si dovra’ raccontare un’altra volta. Nuovamente narrando di cose che, per l’informazione ufficiale, non si devono dire; perche’ il popolo bue non deve capire del proprio male, dovendo sempre stare stupidamente allegro. Come cantava il poeta in una canzonetta italiana:

“E sempre allegri bisogna stare,

che il nostro piangere fa male al re;

fa male al ricco e al cardinale,

diventan tristi se noi piangiam!”.

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