L’Investitore sta perdendo l’autocontrollo ?

altIl leggendario investitore Warren Buffett, ha sempre e più volte ripetuto l’importanza di una accurata selezione dei titoli ma ancor più l’utilizzo del tempo nella gestione ed accrescimento della personale ricchezza. Una delle sue famose e spesso citate esternazione è: «Non comprerò mai un titolo che, se domani chiudessero la borsa di New York per cinque anni, non sarei felice di tenere. Compro una fattoria, non mi serve conoscerne la quotazione nei cinque anni successivi ma sono contento se la fattoria va bene. Compro un complesso residenziale, non mi serve conoscerne la quotazione nei cinque anni successivi ma sono contento se produce la rendita prevista. La gente invece compra un titolo, guarda la quotazione il mattino successivo e sulla base di quello decide se sta facendo bene o meno, senza capire che invece hanno comprato un pezzo di un’attività».

IMPAZIENZA

E’ ormai noto invece come il fattore emotivo giochi spesso brutti scherzi alla maggior parte dei risparmiatori, in quanto non consente la necessaria pazienza negli investimenti. Molti infatti, nonostante cerchino razionalmente di convincersi di star investendo a lungo termine, abbandonano facilmente i buoni propositi iniziali e negli alti e bassi delle quotazioni finiscono abitualmente per vendere troppo presto o per acquistare a valutazioni eccessive. Questa tendenza è però negli anni in continua crescita ed è probabilmente correlata all’accresciuta volatilità manifestata nell’ultimo ventennio dai mercati finanziari. Una volatilità che certamente è peggiorata con la crisi attuale e che probabilmente ha ridotto ulteriormente la durata media di un investimento.
 

FOCUS DI BREVE

Da un’analisi effettuata sulle borse di New York e di Londra, si è notato come sia variata nel tempo la detenzione media di un titoli da parte degli investitori, ovvero dai circa 7 anni degli anni ’40 – ’60 si è arrivati ad un mantenimento minore all’anno, con punte sui mercati asiatici al limite del semestre, come nel caso della borsa di Shangai.

altSicuramente parte di risultati derivano dai cosiddetti High Frequency Trading, ovvero da quei software che molti investitori istituzionali utilizzano per mettere in atto negoziazioni ad alta frequenza, tramite algoritmi matematici, che agiscono sui vari mercati, con posizioni di investimento che vengono tenute per periodi di tempo variabili, da poche ore fino a frazioni di secondo. Tali tecniche logicamente non sono alla portata del piccolo risparmiatore ma sfortunatamente generano sovente una maggiore “instabilità” dei titoli è ciò non agevola l’emotività e l’operatività del comune investitore. E’ però altrettanto vero che, è nella natura umana desiderare risultati rapidi e come ricorda Keynes «c’è un piacere particolare nel guadagnare velocemente e questo porta l’uomo medio ad associare un valore inferiore ai guadagni a più lungo termine».

TIME NOT TIMING

Ecco allora che investimento e tempo, non sono spesso un binomio solido in quanto l’uomo considera il tempo in modo irrazionale  e come hanno ben evidenziato i vari studi di finanza comportamentale, qualsiasi guadagno spostato nel futuro assume spesso contorni confusi in un orizzonte lontano. In sostanza, vi è la tendenza a perdere la percezione del tempo e questo porta inconsapevolmente ad operare in modo deleterio, perciò è meglio ricordarsi un’altra pillola di saggezza di W. Buffett: «ci vuole pazienza: non si produce un bimbo in un mese, mettendo incinte nove donne», in quanto come nella vita anche negli investimenti è necessaria calma, per ottenere risultati soddisfacenti e duraturi.
 

COSA FARE

Può essere dunque adatto per il risparmiatore volubile, l’utilizzo di strategie d’investimento che riescano a mitigare questo difetto di percezione del tempo. Ad esempio, i noti piani di accumulo (PAC) consentono di focalizzare gli investimenti su orizzonti temporali a medio/lungo termine oppure gli strumenti a distribuzione dei proventi o a stacco cedola possono fornire la percezione tangibile di un beneficio che genera maggior motivazione al mantenimento dell’investimento nel tempo. Se ben strutturati, questi ed altri “escamotage psicologici” possono consentire il raggiungimento di importanti risultati nel tempo, ancor più se organizzati con la supervisione di preparati pianificatori finanziari.

 

LA FORMULA MAGICA E’ IL REINVESTIMENTO

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FOCUS Einstein: «La vera meraviglia della matematica è la magia dell’interesse composto»

Si definisce interesse il compenso che riceve chi ha dato in uso un capitale per un certo tempo. L’interesse composto si ha quando maturano i cosiddetti interessi degli interessi, cioè l’interesse che un capitale produce viene sommato al capitale che lo ha prodotto alla fine di ogni periodo.
Per l’investitore è importante capire cosa esso comporta ed il perché sia importante negli anni calcolare bene gli investimenti da fare.
 
INTERESSE COMPOSTO
 
Semplificando, sono perciò i rendimenti che generano altri rendimenti ed il cui effetto è simile ad una “palla di neve” che più rotola su se stessa, più diventa grande.
Lo stesso Albert Einstein osava definire l’interesse composto come un’autentica meraviglia, addirittura come “la forza più potente dell’universo”, in quanto il suo effetto è così poderoso da far crescere il valore non in maniera aritmetica bensì geometrica. Maggiore è il rendimento generato dal capitale totale, più ampia è la curva che si genera.
 
IL REINVESTIMENTO
 
Se due investitori hanno 100.000 euro da investire in uno strumento d’investimento, come ad esempio un fondo che reinveste i dividendi per sfruttare l’interesse composto, potranno ottenere risultati diametralmente differenti nel tempo. Se il fondo del primo investitore rendesse l’8% annuo, mentre quello del secondo il 4%, nel tempo la differenza risulterà molto più del doppio della semplice differenza di tasso. Infatti dopo 10 anni il primo investitore avrà già raddoppiato il suo capitale mentre il secondo raggiungerà lo stesso obiettivo solo dopo 20 anni, ma a tale scadenza il primo avrò addirittura più che quadruplicato il capitale!
 
PERSEVERANZA
 
La pazienza è sicuramente uno dei segreti per ottenere risultati migliori sui mercati. Molti investitori però, continuano a provare ad inseguire i guadagni facili, cercando di investire nei settori più “caldi” e di moda, seppur storicamente i risultati più importanti si ottengono con investimenti in titoli stabili e spesso “noiosi” ma con buoni business. E’ quindi fondamentale investire in realtà in grado di fornire un flusso di dividendi o interessi costanti e possibilmente crescenti nel tempo, lasciando poi che l’interesse composto faccia il suo lavoro. L’interesse composto può rappresentare dunque la differenza tra la ricchezza e la povertà, tra il vero investimento e quel timido risparmio che poi l’inflazione ed il tempo può spazzare via.
 

L’autore della rubrica – “Risparmio, i conti in tasca” pubblicata su www.lanuovaprimapagina.it , è a cura del nostro consulente RUBENS LIGABUE, professionista certificato EFA – European Financial Advisor, associato SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica, iscritto all’Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari.

Per domande e chiarimenti potete scrivere a: rubens.ligabue@gmail.com

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