di Luca Carrello
L’inflazione in Francia sale del 5,9% a dicembre 2022, meno delle attese. In Svizzera l’indice dei prezzi al consumo segna il +2,8%, a sua volta in contrazione. E in Germania scendono i prezzi dell’import |
Dopo la Germania, la Francia. L’inflazione si modera anche nel Paese del presidente Emmanuel Macron. Secondo la stima preliminare diffusa dall’Istituto Statistico Nazionale Francese (Insee), a dicembre i prezzi al consumo hanno registrato una variazione mensile del -0,1% (a novembre era del +0,3%) battendo il consensus (+0,4%).
L’inflazione francese cresce meno pure a livello annuale, segnando un +5,9% a dicembre 2022 dopo il +6,2% del mese precedente. Anche in questo caso il dato vince le attese del mercato, pari al +6,4%. «Il miglioramento dovrebbe derivare da un rallentamento del costo dell’energia e, in misura minore, dei servizi», spiega l’Insee. E con i prezzi che scendono in due delle principali potenze economiche dell’Ue, ecco che la Banca Centrale Europea potrebbe scegliere di adottare politiche più accomodanti sui tassi d’interesse nelle prossime riunioni.
In Svizzera inflazione al 2,8%
Oltre a quella francese, il 4 gennaio è stata diffusa anche l’inflazione svizzera. Secondo quanto pubblicato dall’Ufficio federale di statistica, nel Paese elvetico l’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,8% nel 2022. Il livello è molto inferiore rispetto a Stati come la Germania, ma è oltre il target fissato della Banca centrale svizzera.
Resta comunque migliore di quello di agosto 2022, quando l’inflazione aveva raggiunto un picco del +3,5% per via dell’impennata dei prezzi dell’energia post invasione dell’Ucraina.
La moderazione del costo di gas e luce ha influito anche sul caro vita della Germania, dove il tasso di inflazione è aumentato a dicembre all’8,6% in termini tendenziali. Il dato, inferiore sia del 10% registrato a novembre sia della stima degli analisti (+8,8%), è frutto dello sconto una tantum sulle bollette di dicembre disposto dal governo di Olaf Scholz.
Giù i prezzi dell’import tedesco
Restando in Germania, a novembre i prezzi all’importazione tedeschi sono scesi del 4,5% a livello mensile rispetto al -1,2% di ottobre, collocandosi anche al di sotto del -1,6% atteso dagli analisti. Invece su base annuale, puntualizza l’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), la lettura è cresciuta del 14,5%, dato più contenuto del +23,5% di ottobre e al di sotto del consenso degli economisti (+18% annuale). I prezzi dell’energia rimangono il principale driver dell’aumento, con un +37,9% annuale, trainato in particolare dal costo del gas naturale (+42,7% annuale).
Da Milano Finanza
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