La shopping list di Société Générale (prima parte)

o.231868 Alti rendimenti, euro debole, beta elevati e programmi di ristrutturazione. Sono quattro criteri, oltre al focus sulla Francia, seguiti dagli analisti della banca d’affari per selezionare i titoli europei che meritano il rating buy, con un potenziale di rialzo che può superare il 30%

1) Akzonobel. Target price di 85 euro, del 27% superiore alle quotazioni recenti, per la multinazionale chimica olandese, che offre un rendimento della cedola 2015 del 2,3%. Il gruppo beneficia del piano di Qe della Bce, del debole euro e delle quotazioni più basse del petrolio rispetto a un anno fa. E’ sensibile alla ripresa economica, con un focus sulla qualità degli utili. Anche gli interventi di ristrutturazione nei paesi sviluppati e i disinvestimenti nei mercati emergenti giocano a favore. Il titolo, che capitalizza 17 miliardi di euro, tratta intorno a 17 volte l’utile 2015. Negli ultimi 12 mesi il total return è stato del 24,5%.

2) Arcelor Mittal. Il gigante dell’acciaio presieduto da Lakshmi Mittal combina una valutazione attraente (il prezzo/valore di libro è 0,5) a un rapporto rischio/rendimento interessante. Dall’Europa arrivano incoraggianti segnali di ripresa, mentre le scorte sono sotto controllo, gli ordinativi del secondo trimestre sono elevati e la domanda proveniente dai settori beni di consumo/auto è positiva. Il target price del titolo (16 miliardi di capitalizzazione) è 13 euro, che corrisponde a un upside del 34%, a cui si aggiunge un dividend yield 2015 del 4,7%. Il total return degli ultimi 12 mesi è negativo (-15,6%)

3) Renault . La compagnia automobilistica guidata da Carlos Ghosn ha realizzato una notevole performance a un anno (total return del 36%) grazie all’euro debole, al calo del prezzo del petrolio, ai risultati di bilancio superiori alle attese, nonostante i rischi crescenti in America Latina e in Russia, e ai benefici del Qe. Alla luce di questi sviluppi è migliorata la fiducia degli investitori, mentre si attende il lancio di nuovi modelli e i costi restano sotto controllo. Il prezzo obiettivo del titolo, che capitalizza 28 miliardi di euro, è 111 euro (+22%).

4) Inditex. Target price di 34 euro, che implica un margine di rialzo del 19%, per il colosso spagnolo dell’abbigliamento (marchio Zara) che grazie anche all’effetto dell’euro debole vedrà salire i ricavi a doppia cifra e potrà aggiungere un ulteriore 12% alla crescita del reddito operativo netto (ebit). Oltre a portare avanti un strategia vincente nel fast fashion, sta sviluppando con successo le vendite online. Il titolo, che capitalizza oltre 90 miliardi di euro, sul listino di Madrid ha un p/e 2015 superiore a 36, a fronte di un p/bv (prezzo/valore di libro) vicino a nove. Il rendimento della cedola è invece modesto (1,7%). I ricavi sono realizzati per il 46% in Europa (a cui si aggiunge il 19% della Spagna), per il 21% in Asia e il 14% nelle Americhe. Il total return a 12 mesi è 35,6%.

5) Crédit Agricole. La banca francese guidata da Jean-Paul Chifflet è la preferita per diverse ragioni, fra le quali il valore di libro costante, il profilo di crescita superiore alla media e l’esposizione alla ripresa dei mercati del credito dell’Eurozona. La redditività dovrebbe essere incentivata dai flussi dei clienti in uscita dai depositi a tassi zero e diretti verso i prodotti di asset management e le polizze vita. Il prezzo obiettivo di 15,4 euro è del 10% superiore alle quotazioni attuali, a cui si somma un dividend yield del 4,3%. Il tiolo, che capitalizza 36 miliardi di euro, tratta 10,7 volte l’utile 2015 e 0,7 volte il valore di libro. Negli ultimi 12 mesi ha garantito un total return del 22%.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.