La Milano corre sul cornicione

Alla Banca Popolare di Milano prendono tempo, ma è già suonata la campana dell’ultimo giro. Per Bankitalia l’aumento di capitale si deve fare ed a poco serve la discussione se debba essere di 1,5 mld, come richiesto, o da 900 mln, come vorrebbe il cda dell’istituto meneghino. Comunque sia, l’effetto diluitivo sulle quote degli attuali soci, sarà devastante, viste le quotazioni: per raggiungere quella cifra si dovranno emettere un gran numero di azioni e qui viene il problema di chi le sottoscriverà, dato che il mercato valuta il patrimonio di Bpm (pari a 3,7 mld di euro), solo 600mln. Visto che la Banca è controllata dai dipendenti per il tramite dei sindacati, il rilancio non può avvenire attraverso i tagli del personale, linea che tutti hanno seguito e seguono, ma attraverso l’aumento degli utili. Percorso molto accidentato, visto il calo dei titoli in portafoglio ed il probabile aumento delle sofferenze, dovute al rallentamento economico, per le quali gli accantonamenti sono il 24%, la metà di quelli delle banche maggiori. E’ quindi possibile che le azioni restino nelle mani del consorzio di garanzia, in particolare della capofila, cioè Mediobanca. In sé non sarebbe un gran male, visto che la banca di via Filodrammatici ha bisogno di rendersi maggiormente autonoma sul fronte della raccolta e gli sportelli della Milano possono esserle molto utili. Poi ci sarebbe alla porta anche la Sator di Matteo Arpe, pronta ad investire 200 mln di euro, con la condizione di governare la banca e visti i risultati attuali, non è difficile pensare che lo farebbe meglio. Insomma, le soluzioni ci sarebbero, il problema è che sindacati e politici, che hanno fatto sempre il bello ed il cattivo tempo, non intendono mollare il bastone del comando. Così si torna alla domanda chiave, chi è così masochista da mettere soldi in una banca in cui rischia di non contare nulla? Si può sempre fare come le famiglie e lo Stato Italiano: svendere un po’ di argenteria per tirare avanti ancora un po’. E’ un rischio che non corre solo la Milano.

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