Secondo un non identificato funzionario della Troika (Ue-Bce-Fmi), il nuovo piani di aiuti alla Grecia sarebbe di circa 145 miliardi di euro. Il prestigioso Spiegel dice che la situazione della Grecia è drammatica, che l’Ue vuole prendere il controllo del bilancio della Grecia, e che le ultime voci parlano non piu’ dei 130 miliardi di euro di aiuti previsti, ma di 145 miliardi di euro. Ricordiamo che il secondo piano di salvataggio per la Grecia era stato deciso ad Ottobre, ma lo slittamento del rilascio dell’aiuto economico, è stato causato dal mancato rispetto degli accordi presi dai greci.
Gli ispettori della Troika avevano spiegato, ad ottobre, che il debito della Grecia era insostenibile. Il problema principale, è che greci avevano detto di poter ricavare undici miliardi di euro dalla vendita dei beni dello stato; e ben cinquanta miliardi entro il 2015. Sembra, che per il 2012 ci si fermi sotto i cinque miliardi, perché non c’è interesse per acquistare le proprietà pubbliche. Da cinquanta a cinque, c’è una bella differenza; ora pare che i dati fossero stati dati a caso. Altro che Toto’ che vende il colosseo; questi greci sono anche meglio e non si tratta di un film.
Intanto, i francesi, ancora paralizzati dal downgrading del rating sovrano, tacciono e i tedeschi continuano a farne una questione personale. Il fastidio di Berlino per il dovere pagare di tasca loro i debiti di altri, è qualcosa che continuiamo a seguire con interesse e curiosità. Secondo noi, se la Grecia dovesse fallire, chi ci rimetterebbe di piu’ sono le banche tedesche, inguaiate dagli investimenti in titoli del debito greco. Ricordiamo ancora una volta, che l’Italia partecipa ai meccanismi di salvataggio con una quota del 20% circa; dei 300 miliardi di aiuti europei già dati a Grecia, Portogallo ed Irlanda, noi abbiamo partecipato con 60 miliardi. Se il nuovo piano di aiuti sarà di 145 miliardi di euro, l’Italia parteciperà con circa 30 miliardi di euro (e quindi ci aspetta l’ennesima manovrina di bilancio).
Tuttavia, sembra che solo i tedeschi si arrabbino per la vicenda greca; il leader dei parlamentari del FDP Rainer Bruederle, chiede un atteggiamento inflessibile, e dice che solo quando i greci si dimostreranno seri, si potrà aiutare la comunità europea. Il punto è che un paese, la Grecia, ha vissuto al di sopra dei propri mezzi economici ed ha scaricato sullo stato miliardi di euro di spese correnti; ci turba molto che i tedeschi siano gli unici a lamentarsi di questo e a chiedere con forza un cambio di rotta ad Atene.
Siamo arrivati a questo disastro, perché l’Unione Europea non ha saputo controllare i bilanci della Grecia, come ha fallito con Portogallo ed Irlanda; è vero che i greci non sono stati trasparenti ma i funzionari dell’Unione Europea hanno le loro colpe. L’Italia tiene un profilo basso, forse a causa della situazione del debito pubblico italiano. Tuttavia, se finora ci siamo potuti permettere di fare manovre finanziarie in quantità industriale per pagare i debiti pubblici degli altri, bisognerebbe iniziare adessere protagonisti nel dibattito sulla nuova Europa che nascerà dal disastro attuale. Noi siamo uno dei primi paesi dell’Europa, e non siamo inferiori a nessuno, siano essi la Francia o la Germania; quindi, siccome siamo in regola con i pagamenti, il governo italiano dovrebbe far sentire la propria voce con Germania. E intervenire sulla Grecia, richiamandola una volta per tutte alle sue responsabilità di paese membro di una comunità internazione. Dobbiamo unirci ai tedeschi per far capire ai greci che l’Unione Europea non è un borsellino dove attingere come e quando si vuole.
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