Mi riferisco a JPM, guru della finanza mondiale, quello da cui tutti i commentatori economici italiani aspettato lumi. I lumi sono i seguenti: due anni fa dissero “il petrolio arriverà a 200 $ al barile in brevissimo tempo”. Si fermò a 150 per poco, poi cominciò un lento declino. Venne il 2015, l’anno della guerra (anche del petrolio) e loro, muti. Poi Brent andò sotto il WTI (cosa mai vista) e loro, sempre muti. Qualche giorno fa, quando il prezzo ballava intorno ai 30$ hanno soloneggiato “il barile potrebbe arrivare a 20$”. Cioè, nel giro di due anni sono passati da 200 a 20 e in mezzo, il silenzio totale. Silenzio, ma questo di tutti, anche quando l’Arabia Saudita ha lanciato una mega obbligazione sul mercato. Nessuno si è chiesto a cosa servisse, visto che hanno più soldi che sabbia. E nessuno oggi vi dice che quei soldi sono serviti a combattere la guerra del petrolio. Ovvero NOI gli abbiamo dato i soldi, ad interesse circa zero, perché loro potessero fare la guerra ad Iran e Russia sul prezzo del barile. Attenzione: il costo del petrolio non viene valutato dalla gente comune in maniera equilibrata, chi consuma 1000 litri di benzina/gasolio l’anno, risparmia alla pompa anche 400 euro, rispetto ai massimi toccati, e ne è felice, meno se lavora nel settore del lusso, del food di qualità, della PMI, perché un prezzo del greggio così basso vuol dire esportazioni circa zero e quindi cassa integrazione e poi alla fine licenziamenti. Ma questo, siccome i bonzi non lo dicono, rimane lettera morta, allora forse sbronzi sono quelli di noi che hanno comprato obbligazioni saudite per perdere il posto (o non trovarlo), o che si rallegrano se la benzina costa meno, che così risparmiano. Figli ‘e ‘ntrocchia (come dicono a Napoli) sono invece i soloni che fanno grandi affermazioni: fanno correre il popolo bue a comprare sul mercato, che si ritrova poi con un pugno di mosche in mano. Loro, ci potere scommettere, quando annunciavano i 200, compravano put sul WTI e non mi meraviglierei se oggi, annunciando i 20, non si stessero riempiendo di call. Ma non c’è niente da fare, il loro mestiere è guadagnare, il nostro sarebbe solo usare un po’ di più la testa e ricordarci sempre il vecchio adagio “cui prodest” e non confondete prodest con Prodi, lui sa sempre cosa conviene.
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