Investire in covered Bond

DOMANDA & RISPOSTA

introcoveredbondI Covered Bond (tradotto obbligazioni garantite) sono un’obbligazione bancaria caratterizzata da un profilo di rischio molto basso e da un’elevata liquidità. A differenza delle normali cartolarizzazioni tali bond garantiscono la restituzione di capitale ed interessi grazie al vincolo di una fetta dell’attivo patrimoniale della banca destinato esclusivamente alla remunerazione ed al rimborso dell’obbligazione.

I Covered Bond, specie se confrontati con titoli emessi dalla stessa Banca ed aventi caratteristiche simili in termini di durata e rendimento, sono titoli caratterizzati generalmente da un basso profilo di rischio conformato da un giudizio di rating spesso elevato ed appartenente alla categoria “Investment Grade”. Tale differenza è fondamentalmente dovuta dal fatto che godono di una doppia garanzia: sono garantiti dall’emittente (quindi dal patrimonio della banca) e inoltre da un portafoglio di crediti (mutui residenziali e commerciali, mutui agli enti locali, contratti di leasing, prestiti alle PMI ecc..) che viene segregato, cioè venduto a una società veicolo indipendente dalla banca emittente. Il flusso generato da questo portafoglio di attivi è destinato a soddisfare esclusivamente il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale dell’obbligazione. In caso di default della banca, il patrimonio separato non è aggredibile dai creditori della banca ed i detentori di tali obbligazioni possono rivalersi, nel caso di fallimento dell’emittente, su asset intoccabili dagli altri creditori dell’emittente stesso e dunque da tutti gli altri obbligazionisti.

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Questi bond sono solitamente accessibili solo agli investitori istituzionali, in quanto il taglio minimo per comprarli è spesso di 50.000 o 100.000 euro e sono emessi principalmente da istituti tedeschi, spagnoli, francesi ed irlandesi e da alcuni dei principali e più grandi istituti bancari italiani quali ad esempio Unicredit o Intesa San Paolo. Il limite posto dalla “size” di tali bond può essere superato attraverso l’investimento in fondi specializzati o tramite etf, entrambi strumenti che consentono di accedere ad un paniere di emissioni numericamente elevato e caratterizzato da una efficace diversificazione settoriale, utile a ridurre ancor più i rischi. Tale investimento seppur presenti minori incognite rispetto ai tradizionali bond bancari corrisponde in genere rendimenti più bassi e normalmente risulterà premiante se effettuato in una fase caratterizzata da espansione monetaria, con tassi di interesse calanti e con una inflazione contenuta. E’ infine da notare come le autorità di vigilanza sui mercati considerano questo attivo di importanza strategica per i mercati del credito, infatti la stessa Banca Centrale Europea utilizza ormai da tempo queste particolari obbligazioni, come collaterale a garanzia dei programmi di liquidità.


L’autore della rubrica – “Risparmio, i conti in tasca” pubblicata su www.lanuovaprimapagina.it , è a cura del nostro consulente RUBENS LIGABUE, professionista certificato EFA – European Financial Advisor, associato SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica, iscritto all’Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari.

Per domande e chiarimenti potete scrivere a: rubens.ligabue@gmail.com

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