Si deve lavorare sempre di più per avere sempre meno di pensione. Per garantirsi una vecchiaia migliore, resta solo risparmiare di più: una forma sono i fondi pensione.
I trentenni di oggi rischiano di andare in pensione a 75 anni e con un assegno molto basso, intorno al 50% dell’ultimo stipendio. È questo lo scenario paventato (ma non ancora sicuro) dall’Inps per le pensioni che verranno. Ma il problema non riguarda solo i giovani: tutti quanti, chi più chi meno, riceveranno una pensione più bassa rispetto al passato (vedi tabella Ecco quanto sarà la tua pensione), quando, invece, ci si ritirava dal lavoro con un assegno pari all’80% dell’ultimo stipendio percepito.
ECCO QUANTO SARA’ LA TUA PENSIONE | ||||||||
DIPENDENTE | AUTONOMO | |||||||
Tipologia di carriera: assestata, media o brillante? (Dati in % dell’ultimo stipendio) | ||||||||
Età | Sesso | Ass. | Med. | Bril. | Ass. | Med. | Bril. | |
30 anni; reddito: 25.000 euro | Uomo/ Donna | 75 | 61 | 51 | 64 | 50 | 37 | |
40 anni; reddito: 40.000 euro | Uomo/ Donna | 69 | 57 | 48 | 48 | 40 | 34 | |
50 anni; reddito: 45.000 euro | Uomo/ Donna | 78 | 66 | 57 | 56 | 47 | 41 | |
Abbiamo ipotizzato un’inflazione annua del 2% e una crescita del Pil in Italia dell’1,5% annuo. Tipo di carriera: Ass.: assestata (crescita dello stipendio dell’1% medio annuo). Med.: media (crescita del 2% annuo). Bril.: brillante (crescita del 3% annua). |
Per questo bisogna cominciare a risparmiare fin da subito, investendo nei fondi pensione, che sono in grado di integrare quello che sarà il tuo futuro assegno pensionistico. Se dai uno sguardo alla tabella Ecco quanto ti fa ricco il fondo pensione puoi vedere che chi opta per un fondo pensione può ritrovarsi fino al 50% in più rispetto a chi invece non aderisce alla previdenza integrativa (e non è l’unico vantaggio, vedi riquadro Fondi pensione: eccoti tutti i vantaggi).
ECCO QUANTO TI FA RICCO IL FONDO PENSIONE | ||
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contribuendo al tuo fondo pensione per… | …Avrai | Il Tfr in azienda ti darebbe… |
…40 anni con un primo stipendio di 20.000 euro | 184.101 | 119.518 |
…30 anni con un primo stipendio 30.000 euro | 158.803 | 104.104 |
…20 anni con un primo stipendio 40.000 euro | 108.647 | 71.623 |
…10 anni con un primo stipendio 50.000 euro | 50.891 | 34.628 |
Ipotizzati un’inflazione annua del 2%, rivalutazione del Tfr del 3% annua, crescita dello stipendio del 2% ogni anno e rendimento medio annuo del fondo del 3,5% (abbiamo considerato il rendimento medio storico dei fondi pensione). |
QUANTO DEVI RISPARMIARE?
Bene, aderisci. Ma quanto devi versare? Facciamo un esempio. Poniamo che tu (o tuo figlio) abbia 35 anni – secondo le regole di oggi ti mancano 32 anni alla pensione – e hai 35.000 euro lordi annui di stipendio. Con le vecchie pensioni avresti avuto l’80% dell’ultimo stipendio, oggi solo il 59%: prima avevi una pensione di 2.460 euro netti al mese, ora l’avresti di 1.814 euro netti (abbiamo considerato una carriera in cui lo stipendio riesce a stare dietro all’inflazione). Sono 646 euro in meno che ballano e che il fondo pensione deve darti. Come fare? Vai sul nostro sito www.altroconsumo.it/finanza/risparmiare-per-ottenere-una-pensione-s5069604.htm. Trovi un calcolatore. Quando ti chiede Oltre alla pensione pubblica quanto vuoi avere in più? scrivi 646 euro. Per rispondere alla domanda Quanti anni ti mancano alla pensione? usa la tabella Quando vado in pensione? qui sotto: nel tuo caso inserisci 32.
QUANDO VAI IN PENSIONE? |
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Lavoratrice dipendente |
65 anni e 7 mesi per andare in pensione dall’1/1/2016 al 31/12/2017 |
66 anni e 7 mesi per andare in pensione dall’1/1/2018 al 31/12/2018 |
Lavoratrice autonoma |
66 anni e 1 mese per andare in pensione dall’1/1/2016 al 31/12/2017 |
66 anni e 7 mesi per andare in pensione all’1/1/2018 al 31/12/2018 |
Lavoratore autonomo e dipendente |
66 anni e 7 mesi per andare in pensione entro il 31/12/2018 |
L’età per la pensione dopo l’1/01/2019 non è ancora definita perché sarà decisa in base alle attese di vita nei prossimi anni. Considera comunque per i calcoli 67 anni. |
Alla domanda Quanto pensi che possano rendere, in percentuale, i tuoi investimenti? inserisci 3,5%, il rendimento annuo medio (su diversi anni) che storicamente ha messo a segno un fondo pensione.
Nell’ultimo campo indica l’inflazione che ti aspetti (puoi lasciarlo vuoto, considererà un valore del 2%). Ora clicca su Calcola e avrai il risultato: devi risparmiare già ora 398 euro al mese da investire in un fondo pensione.
Se non aderisci al fondo, dovrai sottrarre tutti questi soldi ogni mese dal tuo stipendio, e non è poco. E poi dovrai sempre preoccuparti di investire da solo i tuoi risparmi. Se sei un lavoratore dipendente e aderisci al fondo di categoria, invece, la cifra si dimezza a 185 euro ogni mese: 186 euro li metti infatti già da parte come Tfr (il 6,91% dello stipendio lordo) e un altro 1% (27 euro) lo mette, in media, l’azienda. Inoltre, non dovrai preoccuparti di gestire i tuoi risparmi, perché ci pensa già il fondo.
DOVE METTERE QUESTI RISPARMI?
Se sei un lavoratore dipendente aderisci al tuo fondo di categoria o al fondo aperto con cui la tua azienda ha stipulato un accordo: così non perdi il contributo del datore di lavoro – soldi che versa di tasca sua al fondo per te. Purtroppo, a oggi non è possibile scegliere liberamente il fondo chiuso. Cerca allora nelle tabelle che trovi qui il tuo fondo di categoria: lo trovi nella colonna “Nome fondo”. Per esempio, se lavori nel terziario il tuo fondo è FonTe. Tutti i fondi pensione, però, hanno diverse linee di investimento (i comparti). Quale scegliere? Scoprilo utilizzando la tabella La strategia. Per esempio, se hai 50 anni e ti mancano, quindi, 17 anni alla pensione il comparto che fa al caso tuo è il bilanciato azionario. Ora cercalo nella colonna Categoria del tuo fondo: per FonTe si tratta di Dinamico. Controlla poi la colonna “voto”: se è pari o superiore al 6, come nel nostro esempio, aderisci con tutto il Tfr e versa tutto il tuo risparmio pensionistico. Se, invece, il voto è sotto al 6 aderisci per il minimo previsto (lo trovi nella colonna “contributi”) e investi la restante fetta dei risparmi previdenziali sui fondi aperti consigliati qui. Se il tuo fondo non ha il comparto giusto per te scegli quello con la politica di gestione più vicina. Per esempio, se ti mancano 30 anni alla pensione, ma il fondo non ha il comparto azionario, come accade a FonTe, scegli il bilanciato azionario. Investici, però, solo il minimo previsto e il resto dei tuoi risparmi mettilo in un fondo aperto azionario.
Se sei un autonomo devi scegliere per forza i fondi aperti. In questo caso, una volta deciso quanto mettere da parte e individuato il comparto adatto a te, ti basta sottoscrivere i fondi indicati in neretto nelle tabelle che trovi qui.
COME FACCIO A CAMBIARE COMPARTO?
Supponiamo, però, che sia il momento di passare da un comparto a un altro. Per esempio fino a oggi hai messo i tuoi soldi in un bilanciato azionario perché ti mancavano 17 anni alla pensione, ma ora te ne mancano 15 e devi passare a un bilanciato. Fai cosi: tutto quello accumulato nel bilanciato azionario lo lasci lì dov’è. Al comparto bilanciato devi destinare solamente i nuovi versamenti (tutti quanti, quindi non solo i tuoi, ma anche il Tfr e quelli del datore di lavoro), che farai da oggi e per i prossimi 5 anni. Per effettuare questa operazione devi comunicarlo al tuo fondo: devi dunque andare sul sito del fondo e nella sezione “modulistica” scaricare il modulo per la modifica del comparto di investimento e selezionare il nome del comparto a cui vuoi destinare i nuovi versamenti. Fatto questo una copia la invii al fondo, una la consegni all’azienda e una la tieni per te. Così fai ogni cinque anni a ogni passaggio. Quando ti mancano al massimo 3 anni dalla pensione sposti non solo i nuovi versamenti, ma anche tutto quanto accumulato in passato nel comparto monetario. Per farlo devi seguire la stessa procedura vista prima, ma dovrai specificare che, oltre ai nuovi flussi, vuoi spostare anche le posizioni maturate nei precedenti comparti. E se sei un autonomo e investi nei fondi aperti? In questo caso, spesso devi proprio cambiare fondo. Apri, quindi, il fondo dove c’è il comparto bilanciato che ti interessa e inizia a versare qui i nuovi risparmi. Sospendi, invece, semplicemente i versamenti al vecchio fondo, ma tienilo aperto. Fai così ogni 5 anni.
Quando ti mancheranno 3 anni alla pensione, apri il rapporto con il fondo che ha il comparto monetario consigliato. Inizia a versare qui i contributi e poi chiedi che a questo fondo vengano trasferiti i tuoi “tesoretti pensionistici” che hai nei fondi aperti in passato. Per farlo invia a ciascuno dei vecchi fondi il modulo di “richiesta di trasferimento” (lo trovi sui loro siti internet), indicando il nome del fondo monetario da te scelto come fondo al quale trasferire la tua posizione. Ricorda che per il trasferimento ci possono volere anche fino a sei mesi.
LA STRATEGIA | |
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Se alla pensione ti mancano… | …devi investire in un comparto |
Più di 20 anni | Azionario |
Tra i 15 e i 20 anni | Bilanciato azionario |
Tra i 10 e i 15 anni | Bilanciato |
Tra i 5 e i 10 anni | Bilanciato obbligazionario |
Tra i 3 e i 5 anni | Obbligazionario |
Meno di 3 anni | Monetario |
Fondi pensione: eccoti tutti i vantaggi Oltre a aumentare il tuo “tesoretto” pensionistico, aderendo ai fondi pensione godi di altri benefici. Eccoli.
Primo: i contributi versati nel fondo pensione aperto o chiuso sono deducibili per un importo massimo annuo di 5.164,57 euro (rientrano nel calcolo i tuoi versamenti più quelli del datore di lavoro, non il Tfr). Significa che abbattono il reddito imponibile e, quindi, le tasse da pagare (vedi tabella Quanto risparmi in tasse ogni anno).
Secondo: quando vai in pensione, tutti i contributi (Tfr incluso) saranno tassati tra il 9% e il 15%. In ogni caso con un’aliquota inferiore a quella Irpef meno elevata.
Terzo: sui fondi pensione non si paga il bollo di legge (0,2% annuo), previsto su tutti gli altri investimenti.
Quarto: se sei un lavoratore dipendente, aderendo al fondo ottieni che la tua azienda ti dia un contributo, in media l’1% del tuo stipendio lordo annuo. Se hai uno stipendio di 30.000 euro, significa che il datore di lavoro scuce 300 euro di tasca sua. Se tu nei hai versati 5.000, significa avere un rendimento del 6% (300 su 5.000) senza far nulla. A questo devi sommare i 1.570 euro di tasse che non hai pagato grazie alla deducibilità dei contributi. Il totale fa 1.870 euro. Sui 5.000 che tu hai scucito sono il 37%! Non è per niente male, vero?
QUANTO RISPARMI IN TASSE OGNI ANNO | |||||
Stipendio lordo annuo (in euro) | |||||
Contributi versati (in euro) | 20.000 | 30.000 | 40.000 | 50.000 | 70.000 |
1.000 | 270 | 380 | 380 | 380 | 410 |
2.000 | 540 | 760 | 760 | 760 | 820 |
3.000 | 810 | 1.030 | 1.140 | 1.140 | 1.230 |
5.000 | 1.350 | 1.570 | 1.900 | 1.900 | 2.050 |
5.164,57 | 1.387 | 1.614 | 1.962 | 1.962 | 2.117 |
Analisi al 4 gennaio 2016
Da: Altroconsumo finanza
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