L’entusiasmo delle borse di venerdì scorso sembra essersi spento molto presto.
Addirittura, con la decisione di mercoledì 5 Luglio da parte della Bce di abbassare i tassi, portandoli allo 0,75%, le borse europoee hanno perso terreno.
Tutto finito quindi l’effetto accordo salva spread abbozzato tra mercoledì e venerdì dai leader europei?E’ presto per dirlo.
Per il momento non bisogna guardare tanto al mercato azionario, ma a quello obbligazionario dei Titoli di Stato: forse, in questi giorni post summit, i mercati andranno a tastare il polso sull’effettiva concretezza delle decisioni prese in ambito salva spread, portando il differenziale tra Bund e Titoli di Stato periferici al punto critico d’intervento.
Altro elemento importante è l’azzeramento della Bce del Tasso Overnight, più per il messaggio che intende dare sua maestà Draghi alle banche, che non all’efficacia reale dell’episodio. A tale proposito le banche europee, non avendo nessuna intenzione di aprire le chiuse del proprio denaro all’economia reale d’impresa, potrebbero parcheggiare la liquidità presso la Bundesbank, che psicologicamente coincide con la Bce, continuando a dare ossigeno alla bolla economica dell’anno e cioè l’acquisto massiccio di Titoli di Stato tedeschi.
Ma sempre di bolla trattasi, per cui, essendo un investimento che non corrisponde più alla realtà dei fondamentali economici, ritengo che un periodo di apprezzamento nei valori dei Bund sia un’occasione d’acquisto di posizioni short. Sono un sostenitore degli Etf per cui, per chi la pensa così, segnalo un Lyxor daily double short Bund (cod. isin FR0010869578). Mia personale considerazione è la tenuta delle posizioni appena conquistate dagli indici azionari. Non sarà un volo tranquillo ed avrà una bassa velocità di crociera, ma il 9 di Luglio i nostri padroni non si potranno permettere pasticci e bisticci sulle decisioni in materia di unione bancaria, dato che gli istituti di credito dei loro paesi hanno in pancia, e nemmeno a bilancio, un quantitativo da apocalisse finale di derivati. Si parla di quasi 6000 Miliardi di Euro nel complesso, in grado di affossare un Paese intero dell’Unione se una singola banca di grandi dimensioni dovesse subire una perdita del 10% solamente sui derivati. Visto che Deutsche Bank ha un’incidenza del 40% di derivati sul totale degli attivi, lascio a voi capire quali notti possa passare la signora Merkel.
Solo con una comunione di intenti e di forze (tra cui sicuramente una garanzia centralizzata sui depositi bancari) l’Europa può vigilare e forse porre un minimo rimedio nel caso le cose dovessero precipitare. Non sono molto propenso a tenere in portafoglio.
Azioni di singole società (mi fido dei consigli d’amministrazione quanto del nostro parlamento) però vale la pena tentare con le Saras.I Moratti non potranno permettersi per molto ancora di rimanere isolati nel business della raffinazione che vede la creazione di gruppi sempre di maggiori dimensioni. Occhio però perché il Titolo presenta forte relazione con l’indice di borsa.
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