Il panico non serve

Non bastava un’estate climaticamente fresca, nei giorni delle tanto sospirate vacanze gli Italiani sono inseguiti dal vento gelido della crisi finanziaria, che ha investito in pieno il nostro Paese. Per cui sotto gli ombrelloni o nei rifugi alpini è tutto un interrogarsi su cosa fare per mettere al sicuro i sudati risparmi. L’istinto ed il buonsenso, spingono tutti alla ricerca di investimenti sicuri. Le ricette rimandate da giornali ed esperti sono le solite: l’oro, che è cresciuto del 10% nell’ultimo mese e dell’81 negli ultimi due anni. Il franco svizzero, più 15% a luglio, arrivato a 1,09 contro l’ euro, una salita così forte da costringere la Banca Centrale ad azzerare i tassi, per sorreggere l’economia elvetica. Infine il Bund tedesco, il cui rendimento è sceso all’1,7, mentre il differenziale con il nostro Btp si è allargato fino a 3.90, per poi stabilizzarsi sopra i tre punti. Convengono questi investimenti? Dipende da tanti fattori: propensione al rischio, patrimonio, liquidità ecc…,per ogni risparmiatore esiste una ricetta diversa. Certo oggi buttare via titoli come quelli italiani, soprattutto brevi, per acquistare “prodotti” a prezzi amatoriali, può rivelarsi una scelta sbagliata due volte. Il mercato dà soddisfazioni a chi lo anticipa, non certo a chi si accoda, magari in ritardo. Il panico poi è un cattivo consigliere, a meno che non si pensi che l’Italia stia per fallire. Vista la classe politica, l’ipotesi è tutt’altro che remota, ma se si guardano i fondamentali, non è così. Basterebbe tagliare gli sprechi, i privilegi e combattere l’evasione fiscale, perché il differenziale ritorni nei limiti fisiologici. Allora, più che il panico, serve una sana incazzatura verso chi ci governa perché faccia, per una volta, il bene del Paese, anziché gli affari propri. Per gli investimenti occorre valutarli uno ad uno, considerare che le manovre di rientro avranno un effetto recessivo sull’economia, pertanto i titoli azionari soffriranno, in particolare quelli bancari. Per quanto riguarda le obbligazioni, nell’incertezza non è mai sbagliato essere brevi o liquidi, meglio perdere un treno, che finirci sotto, poi si sa che i treni ripassano. In una fase come questa, lasciarsi guidare dal buonsenso e fidarsi di se stessi! I consigli, come anche quelli di chi scrive, possono servire, ma è preferibile decidere da soli, infine non serve a nulla rovinarsi la vacanza, dopo aver fatto ciò che si ritiene giusto.

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