I creditori hanno bisogno dei debitori

I paesi creditori sono vulnerabili quanto i debitori, basterebbe rendersi conto che entrambi sono parte di uno squilibrio, ed accordarsi per un aggiustamento reciproco…

Martin Wolf sul Financial Times spiega le interrelazioni tra creditori e debitori, e mette in luce la necessità di un aggiustamento reciproco:

Tre delle quattro maggiori economie del mondo – Cina, Germania e Giappone – sono paesi creditori: hanno dei surplus nelle partite correnti, nel bene e nel male (vedi grafici).

CRISI FINANZIARIA 2011 – Si credono in diritto di dare lezioni ai paesi debitori sulle loro follie. La Cina, una superpotenza in ascesa, gode nel rimproverare gli Stati Uniti per la loro imprudenza. Il Giappone, un alleato degli Stati Uniti, è più discreto. Le ambizioni della Germania sono più vicine a casa. Vuole trasformare i suoi partners della zona euro in bravi Tedeschi.

Eppure, i creditori sono vulnerabili. Le loro economie hanno una capacità di fornire beni e servizi che i mutuatari desiderano molto superiore a quello che i loro residenti potranno mai comprare. Le economie in deficit sono la loro immagine speculare: la loro capacità di fornire beni e servizi è inferiore alla loro domanda. Queste eccedenze e questi deficit sono insiti in entrambi i tipi di economia.

All’interno dei paesi creditori, i produttori di beni commerciabili e servizi sono una potente lobby per l’offerta di credito ai debitori. I finanziamenti privati si fermeranno una volta che i finanzieri si renderanno conto di quanto è a rischio il loro prestito. I politici vengono poi incastrati nella scelta tra buttarci dietro dei soldi o tollerare un aggiustamento brutale, come i loro mercati si volatilizzano. Volendo punire i mutuatari dissoluti, danneggiano anche i propri cittadini.

CRISI ECONOMICA CAUSE – Come ha dichiarato in un recente discorso Mervyn King, governatore della Banca d’Inghilterra, questa storia sta dietro tutte le crisi dal 2007: “Gli avanzi commerciali persistenti in alcuni paesi e i deficit in altri, non riflettono un flusso di capitali verso paesi con redditizie opportunità di investimento, ma verso paesi che prendono in prestito per finanziare i consumi o hanno perso competitività. Così abbiamo livelli di consumo eccessivamente elevati (pubblici o privati) negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in una serie di altre economie avanzate, e livelli insostenibilmente bassi dei consumi in Cina e in altre economie in Asia, e in alcune economie avanzate con persistenti avanzi commerciali, come Germania e Giappone “In breve: tutti hanno contribuito a fare un casino e tutti devono fare la loro parte per risolverlo.

Non si può mantenere le eccedenze e non finanziare i deficit degli altri, in un modo o nell’altro. Eppure questo è ciò che la Germania sta cercando di fare… I creditori possono anche insistere sulla loro interpretazione delle cause di una crisi. La Germania afferma che è tutta colpa delle cattive politiche fiscali: corrette quelle, e vincolata la politica fiscale anche per il futuro, i virtuosi erediteranno la terra.

Questa visione del mondo soffre di tre inconvenienti: è sbagliata, è controproducente, ed è destabilizzante. E’ sbagliata perché non tutti i paesi in crisi hanno condotto politiche fiscali irresponsabili. In casi importanti, hanno sofferto molto di più di prestiti privati irresponsabili. E’ controproducente, perché portare tutti i paesi membri a inasprire la politica fiscale in una sola volta impoverirà tutti, compresi i creditori. La visione è anche destabilizzante, perché la via d’uscita da questa trappola sarebbe stata quella di uno spostamento della zona euro verso un surplus esterno. Risolvere gli squilibri interni peggiorando quelli globali non è una buona idea.

….Sono i creditori a governare il mondo? Non proprio. Nel breve periodo, possono minacciare di chiudere i rubinetti del credito. Ma le loro eccedenze dipendono dalla volontà e dalla capacità degli altri di avere disavanzi. Sarebbe più sensato ammettere che i dissoluti hanno preso troppi prestiti, perché c’era troppo credito messo a disposizione dai presunti prudenti. Una volta capito che entrambi sono in difetto, entrambi devono regolarsi. Imporre una regolazione unilaterale sui debitori non funzionerà. Come la piccola Grecia sembra sul punto di dimostrare, i debitori sono in grado di infliggere una grande quantità di danni su tutti – come gli Stati Uniti scoprirono nella Grande Depressione. Sarebbe una buona idea riscoprire con urgenza l’interesse reciproco, subito. I creditori non possono andare a vendere a Marte. Siamo tutti sullo stesso pianeta. Ci si metta d’accordo per sistemare questo pasticcio, adesso.

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