L’istituto di ricerca Factset, con sede nel Connecticut, pubblica ogni trimestre la classifica dei titoli preferiti dagli hedge fund, dopo aver analizzato i portafogli dei 50 maggiori gestori internazionali. Ecco le dieci società italiane più gettonate, in base alle rilevazioni del quarto trimestre 2014.
1)Buzzi-Unicem. Al top della classifica il gruppo internazionale del cemento, che capitalizza a Piazza affari 2,5 miliardi di euro. Il valore di mercato alla fine del quarto trimestre della quota detenuta dagli hedge fund era 150 milioni di dollari, in crescita del 41,5% rispetto al trimestre precedente. Da ottobre a dicembre il titolo ha registrato a Piazza affari una flessione del 2,8%. L’esercizio 2014 è stato concluso con ricavi consolidati per 2,506 miliardi di euro, in riduzione dello 0,1%. A cambi e perimetro costanti il giro d’affari è invece salito del 3,4%. Il debito è diminuito da 1,097 miliardi a 1,063 miliardi, grazie al flusso dell’attività operativa, alla cessione di attivi non strategici e alla prudente politica dei dividendi, nonostante l’acquisizione dell’impianto russo a ciclo completo di Korkino abbia richiesto un esborso di 104 milioni.
2)Banca Mps. Al secondo posto l’istituto senese che si prepara a un nuovo aumento di capitale (da 3 miliardi), che verrà lanciato tra fine maggio e giugno, e che porterà il Tesoro a detenere una quota intorno al 4% del capitale, dopo quello da 5 miliardi di euro concluso all’inizio del luglio 2014. Il valore di mercato della quota detenuta dai maggiori hedge fund a fine 2014 ammontava a 136 milioni di dollari, in crescita dell’8,8%. Nell’ultimo trimestre il titolo ha lasciato sul terreno il 55% del suo valore.
3)Snam. Sul terzo gradino del podio, la società presieduta da Carlo Malacarne, che ieri ha spiegato che l’incostituzionalità della Robin Hood tax decisa dalla Consulta rappresenta un evento straordinario e quindi non comporterà un aumento del dividendo, ma secondo gli analisti avrà un impatto positivo sull’utile. Il valore di mercato alla fine del quarto trimestre della quota detenuta dagli hedge fund era 36 milioni di dollari, in aumento del 2,9%. La performance del titolo da ottobre a dicembre è stata negativa (-6,4%).
4)Finmeccanica. Il gruppo ha ceduto il 24 febbrario scorso Ansaldo Breda e Ansaldo-Sts alla conglomerata giapponese Hitachi. Il business plan 2015-2017 mira al rafforzamento nel core business, nell’hi-tech all’avanguardia e nella divisione aerospazio e difesa, prevedendo significativi miglioramenti delle performance industriali ed economico-finanziarie dopo i primi tre anni. I fondi speculativi erano esposti a fine dicembre per 32 milioni di euro, con un incremento del 3,2%. Nel trimestre il titolo è rimasto pressochè stazionario (0,4%).
5)Unicredit. Il valore di mercato alla fine del quarto trimestre della quota detenuta dagli hedge fund era 26 milioni di dollari, in progresso del 13%. La performance del titolo da ottobre a dicembre è stata negativa (-14,8%). Lo scorso febbraio l’istituto ha annunciato un bilancio 2014 con utili per 2 miliardi di euro contro 13,9 miliardi di perdite l’anno precedente e la cessione di Uccmb (Credit Management Bank), siglando un accordo con Fortress Investment e con Prelios per la vendita della band bank, compreso un portafoglio di sofferenze di 2,4 miliardi di euro. La decisione rientra nel piano di dismissione del portafoglio non core in Italia, contribuisce a ridurre il rischio patrimoniale e ottimizzare l’utilizzo del capitale regolamentare.
6)Intesa Sanpaolo. I fondi speculativi nell’ultimo trimestre 2014 detenevano una quota del valore di 22 milioni di dollari (+4,8%) nel gruppo guidato dal consigliere delegato Carlo Messina che non esclude un’eventuale quotazione di Fideuram, polo del private banking. L’operazione è possibile perché si inquadra nella logica di crescita esogena. La performance a piazza Affari nell’ultimo trimestre del titolo è stata dello 0,7%.
7)Eni. Il valore di mercato della quota detenuta dagli hedge fund alla fine del quarto trimestre 2014 nel gruppo petrolifero, tramite le azioni Adr quotate a New York, era 16 milioni di dollari (+700%). Da ottobre a dicembre la performance borsistica è stata negativa (-26%) a causa del crollo del prezzo del petrolio.
8)Enel. La quota detenuta dai maggiori hedge fund nell’ultimo trimestre 2014 era 15 milioni di dollari (+50%). La performance borsistica del titolo nello stesso periodo è stata negativa (-12%). I risultati preliminari dell’esercizio 2014 hanno evidenziato ricavi in flessione a 75,8 miliardi di euro, prevalentemente per effetto dei minori introiti da vendita e trasporto di energia elettrica connessi al calo della domanda. L’ebitda (reddito operativo lordo) è calato del 6% a 15,7 miliardi di euro, in parte per il mancato contributo delle attività cedute nel corso dell’esercizio.
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9)Luxottica. I fondi speculativi era esposti nel quarto trimestre per 14 milioni di dollari nel gruppo fondato da Leonardo del Vecchio, in aumento del 40% rispetto al periodo precedente. Da ottobre a dicembre il titolo ha registrato una performance del 10,4%. Nei primi due mesi del 2015 le vendite per il gruppo sono “partite bene” e nell’esercizio si aspetta un impatto positivo dai cambi. Per l’intero anno prevede di realizzare un incremento delle vendite tra il 5% e il 9% e ha confermato il volume degli investimenti che sarà pari al 5,5% dei ricavi
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