L’intreccio fra le alte sfere dei media greci e la politica, ha impedito al popolo di accorgersi della cattiva gestione finanziaria ed offuscato ogni speranza di soluzione della crisi. Certo, c’erano dei segnali, quali il moltiplicarsi dei volantini pubblicitari che offrivano prestiti sui parabrezza delle auto, o il modificarsi della vita sociale ad Atene, con la gente che cercava vie di fuga in campagna, ma pure all’estero.Una capitale, Atene, che ha vissuto le feste appena trascorse piena zeppa di luci festanti in giro per tutta la città, ma con centinaia di negozi chiusi. I greci perdono il lavoro o non vengono pagati da mesi, ma non si sa cosa andare a fare per vivere, e smettono di spendere. Questa è la situazione in Grecia. Tra di loro, parlano incessantemente dell’economia, della Merkel e di Sarkozy, dell’Unione europea, della classe politica che ha gestito la Grecia per tanto tempo, ma vivono la loro quotidianità, in uno stato di catalessi collettiva.
Dal 2009, circa un quarto di tutte le aziende greche hanno cessato l’attività, e la metà di tutte le piccole imprese del paese non sono in grado di pagare gli stipendi. Il tasso di suicidio è aumentato del 40%, nel primo semestre del 2011. La gente cerca di aggirare un sistema finanziario al collasso, riscoprendo un’economia del baratto. Quasi la metà della popolazione sotto i 25 anni è disoccupata. Lo scorso settembre, hanno fatto un seminario, sponsorizzato dallo Stato, per emigrare in Australia. L’anno precedente, questo evento aveva attirato 42 persone; quest’anno sono stati sopraffatti dai circa 12.000 registrati. I banchieri greci hanno detto che la gente ha preso circa un terzo del loro denaro dai conti; molti, a quanto pare, stanno mettendo i risparmi sotto il materasso o sepolti nel cortile.
La situazione a livello macro è cambiata ancora di più. I cinesi si sono presi il Pireo, il principale porto della Grecia, con l’intenzione di farne un canale per la spedizione delle loro merci in Europa. Il Qatar sta cercando di investire 5 miliardi di dollari in diversi progetti in Grecia, comprese le infrastrutture turistiche. Altri europei stanno cercando di fare della Grecia “la Florida dell’Europa” con dei piani per trasformare le isole in case di riposo di lusso per i ricchi di tutto il mondo. Da mesi, la Grecia, è l’epicentro di una crisi economica che sta minacciando le fondamenta dell’Europa e che ha il potenziale per portare nuove ondate di turbamento economico.
L’ultimo piano di austerità destinato a soddisfare i creditori della Grecia e consentire nuovi aiuti finanziari può evitare il Default – e una recessione economica globale – ma rende la vita, per i cittadini greci, ancora più difficile. Il piano riduce il salario minimo di oltre il 20%, prevede migliaia di licenziamenti e riduce alcune pensioni, facendo sì che gli scioperi e le dimostrazioni continueranno ad essere una caratteristica tipica del paesaggio greco per lungo tempo.
Non è raro vedere dei greci vestiti decorosamente, rovistare nell’immondizia, in cerca di prodotti alimentari; un nuovo libro “Ricetta Fame” su come il paese è sopravissuto all’occupazione nazista, è diventato un successo. L’aumento del prezzo del gasolio da riscaldamento, ha costretto la gente a tornare all’uso del camino. Ci sono famiglie in cui nessuno lavora; gli stipendi statali della scuola materna sono calati da 1700 dollari a 1200 dollari e l’indennità di disoccupazione dura 12 mesi. Tuttavia c’è la consapevolezza che dalla crisi se ne uscirà solo riducendo le pensioni e gli stipendi, intanto si cerca di non spendere ed il Pil è crollato.
I giovani emigrano in cerca di lavoro; come negli anni ’40 quando c’era stata una grande diaspora di giovani greci, che avevano lasciato il paese per cercare fortuna all’estero. Non si svuota solo un’economia, ma anche un intero sistema sociale. Il tasso di natalità è tra i piu’ bassi del mondo ed ora, questa fuga dei giovani, unita ai dubbi delle giovani coppie che decidono di non avere figli, darà dei seri problemi demografici alla Grecia. La situazione delle tasse è da “guardie e ladri”; più il governo tassa piu’ si tenta di sfuggirgli; le tasse aggiuntive vengono infilate nella bolletta elettrica, o si paga o te la staccano.
Abbagliata dagli agi degli amici europei, la Grecia ha modificato il suo sistema sociale e la popolazione di Atene è raddoppiata, composta ora dalla metà della popolazione del paese. Tuttavia, lavorare negli uffici, è tipico di quei paesi dove piove molto, e non è la situazione di Atene; la Grecia è un paese con 300 giorni di sole all’anno. Ma hanno lasciato le loro isole e i loro piccoli villaggi e si sono trasferiti in massa in città. Si è preso a prestito troppo e speso incautamente. Di positivo c’è che non ci sono senzatetto, e l’80% dei greci possiede casa.
Un altro problema della Grecia è la corruzione, se apri un’attività, le bustarelle sono parte del processo naturale; c’è chi dice che è dovuto a motivi storici perché la Grecia era parte dell’Impero Ottomano, regno famoso per la sua corruzione. Secondo il sindacato degli agricoltori, tra il 2008 ed il 2010 circa 38.000 persone che hanno perso o abbandonato il lavoro ed il loro sogno europeo, sono tornate ai villaggi; ex contabili ed ex progettisti web sono tornati a coltivare patate a Naxos o coltivare grano nei dintorni di Creta.
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