Venerdì a Copenaghen, alla riunione dei ministri delle finanze europei, si è deciso di aumentare il fondo salva stati a 800 miliardi di euro (1 miliardo di $). Il ministro delle finanze francese Francois Baroni ha detto in un intervista radiofonica: il firewall è una piccola opzione nucleare nel piano militare: è per dissuasione e non deve essere usato.
E in Germania si scaldano gli animi; Frank Walter Steinmeier, leader del partito di centrosinistra SPD, dice che “le linee rosse, sono diventate dune di sabbia”. Il cancelliere Merkel e il suo ministro delle finanze Shauble, sono accusati di aver attraversato molte delle “linee rosse” che avevano tracciato nel corso della crisi.A dicembre la Merkel, aveva detto che l’incremento del fondo di salvataggio era un errore. La teoria nucleare europea, è stata sposata anche da Paulson (predecessore di Geithner ed ex ad di Goldman Sachs) che, in un’audizione al Senato USA, aveva dichiarato: ’se hai un bazooka in tasca, e la gente lo sa, probabilmente non sarà necessario usarlo”.
Noi rimaniamo della nostra opinione, e cioè che far seguire la crisi finanziaria alla Merkel, ci ha quasi rovinati tutti.
Ma anche Sarkozy la pensa come noi; il 19/01 nel corso di un fuori onda disse che la crisi era colpa della testardaggine tedesca. E Monti da Tokio, ha aperto il fuoco: care Francia e Germania, avete dato voi per primi il cattivo esempio. Ora non stupitevi se i figli minori dell’euro zona non hanno rispettato le regole. Riferendosi ai due paesi che, nel 2003, non rispettarono il limite del 3% nel rapporto deficit-Pil.
Prossime tappe obbligatorie della crisi sono la ristrutturazione del debito portoghese e, subito dopo, quello spagnolo. Le banche spagnole detengono gran parte del debito portoghese; se salta Lisbona, Madrid la segue a stretto giro. Il rischio per l’Italia è finire la corsa con il cerino acceso in mano e con i fondi di aiuto disarmati senza soldi.
Non è che in Italia abbiano fatto le manovre lacrime e sangue perché lo spread è aumentato di qualche punto solo per tre mesi (con un aggravio di interessi solo per le obbligazioni emesse nel periodo di crisi), ma perché, oltre al pareggio di bilancio, dobbiamo contribuire con circa il 20% degli aiuti al salvataggio degli altri paesi. L’Italia ha già dato circa 80 miliardi di euro per il salvataggio di Grecia, Portogallo ed Irlanda.
Tuttavia, più si salvano gli altri, piu’ il cappio si stringe attorno al collo degli italiani. Se crolla la Spagna, il vero elefante d’europa, dobbiamo dare fondo a tutte le riserve europee. L’Italia dovrebbe procedere con altre manovre lacrime e sangue; il rischio è di arrivare ad una situazione di collasso con i meccanismi di aiuto svuotati.
Oltre a questo c’è la crescita che langue, andiamo verso le dure regole del Fiscal Compact (riduzione debito/Pil la 60% e siamo al 120% con un debito di 1900 miliardi di euro!), con il sistema bancario bloccato a causa delle regole dell’European Banking Authority (credit crunch causato dagli aumenti di capitale indifferenziati senza che sia stato minimamente considerato il tipo di business italiano, diverso da quello anglosassone) e dei meccanismi di Basilea 3 (credit crunch causato dall’adattamento a norme stringenti quali gli impieghi uguali alla raccolta).
Un vero suicidio di massa dei paesi europei.