A maggio la produzione industriale dell’area Euro ha rallentato il passo mese su mese, scendendo dello 0,4%. Anno su anno il saldo positivo però rimane, e anzi accelera rispetto ad aprile attestandosi al +1,6%.Mensilmente alla variazione neutra della Germania si sono contrapposte le perfomance positive di Italia, Spagna e Francia e quelle negative di alcuni paesi minori.In Francia la produzione industriale è cresciuta dello 0, 4% m/m, portando il dato annuale al massimo degli ultimi 4 anni, +2,8%, nonostante il perdurare dell’apporto negativo del settore raffinazione.Anche in Italia i dati di maggio hanno mostrato un trend positivo per il settore industriale, con un incremento dell’output dello 0,9% mese su mese e del 3% anno su anno. Il mese è stato trainato dai beni di investimento, ed in particolare ancora dal settore mezzi di trasporto; in generale, comunque, escludendo alimentare e tessile tutti i comparti industriali mostrano variazioni positive rispetto all’anno scorso.I dati di maggio, pur con qualche passaggio a vuoto, indicano che l’economia europea si mantiene su un trend di ripresa, seppur moderata e costantemente minacciata da shock esogeni.Indicazioni contrastanti dallo ZEW tedesco di luglio, che comunque non si è discostato di molto dalle stime di consensus.La componente relativa alle condizioni correnti è salita di un punto a 63,9, segnalando che anche a luglio l’economia dovrebbe essersi mantenuta sul ritmo di accelerazione del 1Q (ZEW medio aprile-giugno 66,3).Percorso inverso invece per la componente sulle aspettative, che risente delle incertezze sull’economia mondiale, con le preoccupazioni su Grecia e Cina in primis. L’indice è sceso di circa 2 punti a 29,7, il quarto calo consecutivo dopo aver toccato i massimi a marzo.Nessuna sorpresa dalle revisione finali dei prezzi al consumo di giugno di Italia (+0,2% a/a) e Germania (+0,3% a/a la misura nazionale, +0,1% a/a quella armonizzata UE).