L’impegno di Janet Yellen, prossimo Presidente della Fed, a mantenere una politica monetaria accomodante ha innescato un ulteriore rialzo dei listini. L’indice S&P 500 ha raggiunto la quota record di 1.800 punti, e anche il DAX ha toccato massimi storici a Novembre. La forte ripresa dei mercati azionari – iniziata nel 2009, non molto tempo dopo la crisi finanziaria globale – sta proseguendo.
Vantaggio di rendimento per i titoli azionari
In base agli utili degli ultimi quattro trimestri, il rapporto prezzo/utili (P/E) dell’S&P 500 è ora pari a 16, un livello sostanzialmente in linea con la media a lungo termine. Il confronto tra il rendimento degli utili (ovvero il rapporto
tra gli utili aziendali e la capitalizzazione di mercato) per l’S&P 500 e il rendimento obbligazionario dei Treasury rivela che le azioni offrono un vantaggio in termini di rendimento. Rispetto alle obbligazioni, i titoli azionari presentano
valutazioni favorevoli, tuttavia gli investitori sanno che questo rapporto risulta distorto dall’allentamento quantitativo. Un ulteriore aumento delle valutazioni azionarie (P/E) è improbabile, pertanto il focus è sull’andamento degli utili attesi.
Il miglioramento degli indicatori anticipatori negli Stati Uniti, in Giappone e nell’Eurozona ha alimentato le aspettative di una performance complessivamente positiva degli utili. Secondo le stime, anche nei mercati emergenti la crescita media degli utili aziendali dovrebbe raggiungere il 13 percento circa nel 2014. Sebbene le azioni emergenti presentino valutazioni favorevoli rispetto ai titoli europei e statunitensi, la volatilità degli ultimi anni dimostra che sono anche più rischiose, e il loro sconto per il rischio appare giustificato. Secondo le attese saranno le società giapponesi a realizzare la maggiore crescita degli utili. La svalutazione dello yen, associata all’Abenomics, fa prevedere un aumento del 30% circa, anche se il P/E medio delle azioni giapponesi attualmente si attesta intorno a 18,7. Di conseguenza, solo una parte dell’aumento degli utili dovrebbe assicurare il rialzo delle quotazioni azionarie,
mentre il resto probabilmente determinerà una riduzione dei premi al rischio. Includendo i dividendi, i portafogli con posizioni negli Stati Uniti e in Giappone possono sperare in rendimenti potenzialmente elevati (ad una cifra) entro la fine del 2014. Per gli indici Stoxx 600 ed EuroStoxx 50 i prezzi e il reddito da dividendi saranno del 30% circa superiori rispetto a Usa e Giappone. Grazie al consolidamento delle finanze pubbliche e alla riduzione delle disparità tra le diverse economie, l’Europa sta ritrovando la sua traiettoria di crescita, pertanto si dovrebbe verificare un aumento degli utili aziendali, 14 percento per lo Stoxx 600 e 15 percento per l‘EuroStoxx 50.
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