E’ la Fine dell’Euromondo?

Se non è veramente la fine del mondo, precisa subito John Mauldin su Business Insider, per lo meno siamo all’inizio del “finale di partita”. In particolare in Europa, dove sembra che ci si sta avvicinando alla fine dell’esperimento dell’euro.

Per decifrare l’Europa, è difficile capire da dove iniziare, ma cominciamo con alcune ipotesi:Perché l’euro possa sopravvivere, ci sono due possibilità. O i tedeschi (e olandesi, finlandesi e francesi) decidono di accettare l’idea di una sorta di eurobonds per finanziare i bilanci dei paesi periferici, o ci dovranno essere forti svalutazioni del debito dei paesi insolventi e diversi paesi si troveranno nella necessità di sostenere le banche, perché le perdite bancarie saranno massicce.La prima iootesi dipende dagli elettori tedeschi. I sondaggi mostrano che i Tedeschi sono 5 a 1 contrari all’idea degli eurobonds . La seconda opzione assume che i paesi periferici perderanno l’accesso ai mercati finanziari, e saranno così costretti a un’improvvisa pesante austerità (a livelli di depressione o peggio). Getteranno la spugna e usciranno dall’euro, rimanendo nella zona di libero scambio, ma con le proprie valute, proprio come ora la Danimarca, la Repubblica Ceca o la Svezia? Oppure sceglieranno di soffrire e rimanere nell’euro?La Germania d’altra parte potrebbe decidere di non sostenere il debito dei paesi periferici, e lasciare l’eurozona. Ma questo sarebbe molto duro per i tedeschi. Se pensate che il franco svizzero è sotto pressione (e sopravvalutato) perché la gente è alla ricerca di un rifugio sicuro, cosa mai sembrerebbe un nuovo marco agli investitori? La Svizzera è un paese di poco più di 7 milioni di persone. La Germania, invece, è il quarto paese più grande al mondo in termini di PIL, con una popolazione di oltre 82 milioni. E’ ben gestito e rispettato. Il nuovo marco dovrebbe salire a livelli molto più alti rispetto ai restanti paesi dell’euro e alle altre valute, cosa che per un’economia guidata dalle esportazioni non sarebbe molto utile. Già ora Mercedes e BMW costano un sacco (senza dimenticare gli altri prodotti in cui la Germania eccelle). Il doppio del valore della valuta in breve tempo? Le quote di mercato colerebbero a picco. Dire che sarebbe duro è è forse dire poco.Citando da un articolo del Telegraph di questa settimana:“Il Presidente Tedesco Christian Wulff ha accusato la Banca Centrale Europea di aver violato il suo mandato con l’acquisto di massa di obbligazioni sovrane dei paesi periferici. Ha avvertito l’Europa che la Germania sta esaurendo i fondi di salvataggio e non può permettere che la sua stessa democrazia venga minata dal caos della UE.“Considero l’enorme acquisto di titoli dei singoli Stati da parte della BCE legalmente e politicamente discutibile. L’articolo 123 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea vieta alla BCE di acquistare direttamente strumenti di debito, al fine di salvaguardare l’indipendenza della Banca Centrale. Questo divieto ha senso solo se i responsabili non lo aggirano facendo acquisti considerevoli sul mercato secondario”, ha dichiarato, parlando a un forum di economisti premi Nobel di mezzo mondo sul lago di Costanza.

“Mr Wulff ha detto che la BCE è andata “ben oltre i limiti del suo mandato” con l’acquisto di € 110 miliardi (£ 96.6 miliardi) di obbligazioni, facendo eco alle preoccupazioni diffuse in Germania che l’intervento della BCE sui mercati obbligazionari italiani e spagnoli di questo mese segni una pericolosa escalation.” (London Telegraph)

Chi salverà i soccorritori?

Dallo stesso articolo:“Il violento attacco segue le parole altrettanto dure della Bundesbank nel suo rapporto mensile. La banca ha stroncato gli acquisti di obbligazioni della BCE e ha anche avvertito che un meccanismo di salvataggio più allargato viola i trattati UE e manca di “legittimità democratica”.Gli attacchi combinati arrivano solo due settimane prima che la Corte Costituzionale Tedesca emetta la sua sentenza sulla legittimità dei vari piani di salvataggio. Il verdetto è atteso per il 7 settembre. ”Eppure:

“Il premio Nobel Joe Stiglitz ha detto al forum che l’euro è probabile che andrà in pezzi, a meno che la Germania non accetti una qualche forma di unione fiscale. “Maggiore austerità per la Grecia e la Spagna non è una risposta. E’ un salasso medievale che ucciderà il paziente, e le democrazie non sopportano questo tipo di medicina .”

La sua soluzione? O la Germania dovrà sopportare enormi perdite bancarie, o dovrà assumersi qualche debito. Perché rinunciare al sogno di un’Europa unita per qualche miliardo e un rating? Eppure, continua il Telegraph:

“Marc Ostwald di Monument Securities ha detto che la Germania è alla deriva verso una grave crisi costituzionale. Mr. Wulff ha detto che il debito pubblico della Germania ha raggiunto l’83% del PIL e ha chiesto “chi salverà i soccorritori?” che come il domino, continuano a cadere. “Noi tedeschi non dobbiamo consentire che prenda piede un’idea esagerata della forza dei soccorritori”, ha detto.”

“La solidarietà è il cuore dell’idea europea, ma è un equivoco misurare la solidarietà in termini di disponibilità ad agire in qualità di garante o a contrarre debiti in comune. Con chi sareste disposti a prendere un prestito congiunto, o a presentarvi come garante? Per i vostri figli? Speriamo di sì. Per le relazioni più distanti diventa un po’ più difficile” ha dichiarato.

L’ultima opzione per i paesi periferici è di sfuggire all’austerità e lasciare la zona euro, riprendendo di nuovo le loro valute. Ciò significherebbe perdite massicce per le banche europee e cittadini, a seconda di quanti paesi abbandonano. E le cause legali durerebbero per decenni – a dir poco una politica di piena occupazione per gli avvocati di tutto il mondo.

E la Merkel non è stata aiutata dal suo Ministro del Lavoro, Dr. Ursula von der Leyen. Piuttosto che limitarsi a fare ulteriori prestiti ad Atene – soldi che molti tedeschi temono di non vedere mai più – Dr. von der Leyen suggerisce che Berlino dovrebbe chiedere garanzie. Oro, preferibilmente. Dall’Irish Times:

“Un mese dopo che i leader della zona euro hanno concordato un pacchetto di salvataggio, e un mese prima che il pacchetto vada ai voti nei parlamenti nazionali, un Ministro tedesco chiede una rinegoziazione.

“Sull’aereo di ritorno da Belgrado, a labbra strette il cancelliere Angela Merkel avrebbe detto ai consiglieri: ‘ho intenzione di scambiare due parole con Ursula.’“Prima ancora che l’aereo atterrasse, i funzionari tedeschi erano tutti tesi a limitare i danni, e rilasciavano dichiarazioni negando che il Ministro avesse parlato a nome del governo. ‘Questo non va bene,’ si è lamentata una fonte di alto livello del governo. ‘Nessuno si è divertito.”

Il Ministro sarà messo in panchina? Difficilmente. Il dottor von der Leyen, 52 anni, madre di sette figli, è uno dei Ministri più ambiziosi della Dr. Merkel e uno dei due nomi regolarmente citati come possibile successore.

Lei ha soltanto dato espressione a una riunione del Bundestag di questa settimana, piuttosto controversa, in cui uno dopo l’altro i rappresentanti dell’opposizione hanno espresso la disapprovazione degli elettori.

Naturalmente, non viene in aiuto la richiesta della Finlandia di negoziare una garanzia collaterale come condizione per approvare la sua parte del prestito alla Grecia. Un certo numero di altri paesi sono saltati su quel carro. Come fai a spiegare ai tuoi elettori che i finlandesi hanno ottenuto delle garanzie in banca, e tu non hai ottenuto altro che promesse Greche? Ma se tutti volessero garanzie, l’intera faccenda cadrebbe a pezzi. Che senso ha se si deve dare indietro una fetta consistente del prestito? Significa solo che ce ne vorrà ancora di più!

I problemi del debito nella zona euro

Diamo un’occhiata ad alcuni grafici. Il primo è l’ammontare del debito in rapporto al PIL in scadenza dal luglio 2011 al luglio 2012 (più i deficit di bilancio, in rosso) per dieci paesi europei. Da notare che Francia e Italia sono ben oltre il 20%!

Fonte: Peterson Institute of International Economics

E poi ci sono i problemi sui tassi di interesse. I tassi sono stati in rapida crescita in Spagna e in Italia fino a quando la BCE non è intervenuta. Tutti sanno che Grecia, Irlanda e Portogallo sono in rianimazione e non possono accendere debiti per conto proprio. La BCE ha inserito una flebo in Spagna e in Italia e ha iniziato a mandarla a goccia lenta. La vera questione del momento è se possono fare a meno del supporto e andare nei mercati da soli? La risposta poche settimane fa stava iniziando ad assomigliare a “No.”

E guardate la massiccia crescita dei prestiti BCE alle banche italiane, che sono escluse dal mercato “normale”. Sono letteralmente più che raddoppiati in pochi mesi.Gli spreads del credito alle banche francesi si stanno gonfiando. Controllate quanto la Francia ha da prendere in prestito nei prossimi 12 mesi, nel primo grafico. Poi guardate il loro deficit-PIL (superiore al 10%, secondo Charles Gave) e rendetevi conto che non vi è alcuna ragione per cui S & P non debba downgradare il loro rating. Come fanno a tagliare le spese? Le tasse sono già al 50% del PIL.L’elenco dei paesi in disgrazia è lungo in Europa. Disoccupazione di massa in Spagna e Portogallo. Deficit ovunque. Gli elettori sono sconvolti sia nelle nazioni creditrici che in quelle debitrici.

Che l’Europa entri in una vera crisi, è solo una questione di tempo, e arriverà più in fretta – BANG! – di quanto ciascuno di noi possa immaginare. Pensate alla Lehman. Gli Stati Uniti hanno dato all’Europa il problema subprime. L’Europa restituisce il favore con una crisi bancaria ancora più grave che, dato che gli Stati Uniti sono in stagnazione, ci butterà in una recessione lunga e seria.

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