E’ davvero tutta colpa dell’Euro?

euro_vs_liraChe l’Unione Europea sia un processo incompiuto o impostato male, è un’opinione legittima. Sull’euro si possono avere le proprie idee, anche se si parla sempre di euro buono o cattivo in toto , ma meno si parla semmai dell’entrata nel serpente monetario, il cambio con la lira e lo scarso controllo sui prezzi seguente.

Tuttavia ultimamente trova parecchio terreno una sorta di “complottismo irresponsabile” secondo cui noi cittadini con la crisi c’entreremmo poco e che essa sarebbe qualcosa di piovuto dall’alto, o meglio un complotto, che coinvolge vari soggetti, da Goldman Sachs all’Euro e chi più ne ha più ne metta. Ora, che queste possano essere concause è sensato, ma trovo un po’ irresponsabile il tipo di conclusioni che ne viene tratto.

Da Santoro peraltro, una piccola imprenditrice ha dato un saggio di questa nuova scuola di pensiero, avvallata non da un Grillo qualsiasi, ma dallo stesso Berlusconi, probabilmente a caccia di voti in quel sentimento antieuropeista nell’intento di tenere l’argine elettorale col confine al centro di Monti.

In sostanza, secondo questa idea molto in voga, la nostra crisi risiederebbe nella mancanza di sovranità monetaria, nell’impossibilità di svalutare competitivamente e addirittura ci si spinge a dire che il debito non è un problema se uno stato ha la propria moneta.

Personalmente trovo che ci siano un po’ di punti oscuri. Cioè gli Italiani veramente pensano che con la lira potrebbero invece continuare a spendere e spandere, sopportare i costi di uno stato che pesa come un mammut, una sanità dai conti fuori controllo, false invalidità, pensioni crescenti a fronte di scarse nascite, fuga dei giovani migliori verso atenei esteri e via discorrendo?

Da parte mia, queste teorie dovrebbero rispondere innanzitutto ad alcune domande:

I debiti, euro o non euro si pagano. Che tu li contragga con stati esteri o cittadini non si cancellano con un colpo di spugna. Puoi avere la tua sovranità monetaria ma devi essere uno stato responsabile, non puoi pensare di spendere più delle tue entrate all’infinito. Euro o non euro, l’Italia non è uno stato responsabile e non cresce da 10 anni perché è governato da caste, ha imprenditori che fanno prevalentemente affari con la casta, non investe in ricerca e sviluppo, non ha alcuna meritocrazia e ha una corruzione dilagante. L’euro con questo non c’entra un fico secco.

Se anche avessimo una lira “svalutata competitivamente” con cosa esporteremmo? L’export italiano costituisce a malapena un 30% e il resto? Abbiamo si e no 5 compagnie nel Fortune 500, le piccole imprese come quelle della signora del programma di Santoro non sono state nemmeno capaci di consociarsi, figurarsi aggredire i mercati oltreoceano, gli italiani fanno pure un po’ fatica con l’inglese.

Nel frattempo, come la mettiamo con l’import? Non dimentichiamo che l’Italia è un paese importatore. Importiamo gas, petrolio, non abbiamo materie prime. Tutta roba che va pagata. A che tasso di cambio?

Penso che l’Europa sia in crisi per un motivo molto più semplice, cioè che sta perdendo quote di mercato in tutti i suoi settori a favore dell’Asia, l’Italia lo è in particolare perché è sempre stata un paese “manifatturiero”, piccole imprese, che assumono pochi laureati, con personale poco formato, bassa tecnologia e via dicendo. Il tessuto economico meno adatto a resistere alla sfida dei bassi costi privi di tutele sindacali. Dell’Europa l’Italia sta peggio di altri paesi non per l’euro, ma perché è l’animale più vecchio e lento della mandria, quindi il più attaccabile. La speculazione, di cui si è detto peste e corna, attacca dove c’è una debolezza e questa debolezza l’abbiamo creata noi Italiani non la BCE, con una politica ridicola che non ha saputo difendere i nostri interessi in Europa e in definitiva con un sistema interno corrotto, antimeritocratico e immobile che ognuno ha avuto un ruolo a mettere in piedi negli anni.

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