LE REGOLE In Borsa nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto passa di mano
Bisogna comprendere la psicologia degli investitori e le fasi del mercato
Tra gli operatori finanziari spesso circola un detto riadattato a loro contesto e derivante da un principio della fisica che recita: «nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma », ovvero in finanza: «nulla si crea e nulla si distrugge bensì tutto passa di mano». Il concetto seppur provocatorio vuol essere la base per una semplice riflessione su quei titoloni che spesso utilizzano i mass media («bruciati X mila miliardi ») e che influenzano notevolmente l’umore dei rispar miatori. Dovrebbe apparire evidente che non si è bruciato un bel niente ma sono passati dei titoli e dei soldi da qualcuno a qualcun’altro… e questo è una delle fondamentali regole di Borsa, in quanto «se uno vende, un’altro compra». E non può essere diversamente, in quanto venditori e compratori hanno sempre sul medesimo mercato u n’opposta opinione sull’andamento futuro delle quotazioni. Se così non fosse e si presentasse un’unanime convinzione, non vi sarebbe alcuna compravendita perché se tutti fossero certi di un crollo nessuno comprerebbe, viceversa nessuno venderebbe se vi fosse la certezza della salita. Il saggio W. Buffett ricorda: «Per quanto mi riguarda, il mercato azionario, non esiste. E’ semplicemente un riferimento per vedere se qualcuno propone qualche stupidaggine». E’ opportuno dunque comprendere la psicologia degli investitori per analizzare in modo più razionale le differenti e cicliche fasi dei mercati. FASI DEI MERCATI Gli operatori professionali hanno ben presente il grafico che pubblichiamo in questa pagina e prima di operare valutano attentamente quale potrebbe essere l’esatta fase, perciò anche il risparmiatore avveduto dovrebbe considerarlo autonomamente o con la supervisione di un professionista, così da potersene avvantaggiare o quantomeno per evitare di far passare il proprio denaro dalle sue tasche a quelle altrui. INCREDULITA’ Fase A»B (1a onda rialzista) – Il mercato risale dai minimi. La salita inizia seppur i fondamentali non forniscono ancora segnali positivi e questo porta la maggioranza degli investitori a non partecipare alla prima parte del rialzo. OPPORTUNITA ‘ Fase B»C – Questa discesa (è l’occasione di entrata migliore) inganna la maggior parte degli operatori che la ritengono una continuazione del precedente ribasso. CONVINZIONE Fase C»D (2a onda rialzista) – L’avvento di fondamentali in reale miglioramento supporta il nuovo “up trend”. Il primo massimo viene superato e ciò convince la maggioranza che sia avvenuta l’i nve r s i o n e. PRESA DI PROFITTO Fase D»E – Questa correzione è vista come una opportunità per entrare sul trend rialzista. Le correzioni neimovimenti 2 e 3 sono spesso corte o comunque movimenti di tipo laterali e riaccumulativ i. SPECULAZIONE Fase E»F (3a onda rialzista) – Il movimento prosegue tra esaltazione generale e speculazione rampante e ciò crea, in termini tecnici e psicologici, le premesse dell’inversione successiva. COMPIACENZA Fase F»G (1a onda ribassista) – Il mercato scende di colpo – La quasi totalità dei partecipanti è priva di una spiegazione. I fondamentali ancora buoni supportano una continuazione della fase rialzista. Taluni trovano questa discesa come la “magnifica occasione di acquisto”. ERRORE Fase G»K – Breve rally di reazione che viene visto come l’inizio di una nuova fase di ascesa. Coloro che entrano in questa fase sono spesso quelli che non hanno creduto al rialzo per tutto il suo sviluppo e si ricredono tardivamente. ESTENSIONE Fase H»I»J – Nel caso di un mercato sotto l’i n fl u e nza di fattori strutturali positivi, vengono in questa fase sono segnati nuovi massimi. I movimenti 4 e 5 appartengono a questa casistica. Nell’opinione pubblica e tra gli operatori si pensa a una perpetuazione del rialzo (“questa volta è dive r s o ! ”). La compiacenza è alle stelle. DELUSIONE Fase K»L o J»N (2a onda ribassista) – Il rally era davvero insostenibile. La sua fine provoca una forte e violenta discesa e la rottura di supporti importanti. I fondamentali peggiorano anche velocemente. Le posizioni sono per lo più in perdita. Dilaga il pessimismo e scendono i volumi. INDIFFERENZA Fase L»M – Questa reazione, che si manifesta diverse volte sotto forma di trading range, non è valutata come interessante dagli operatori e si cercano mercati alternativi mentre alcuni tentano acquisti prematuri. PANICO- DISILLUSIONE Fase M»N (3a onda ribassista) – Questo declino finale spesso porta a nuovi minimi e provoca comunque il massimo livello di “s e nt iment” ribassista. Gli analisti ed i media annunciano periodi di sventure. Sul selling climax (o “culmine del ribasso”) molti chiudono le posizioni rialziste, anche in pesante perdita. L’ANALISI Chi investe da anni nei mercati finanziari, riconosce spesso tali fasi, seppur sia impossibile determinare l’esatto inizio e fine e sa bene che le variazioni giornaliere delle quotazioni, specie se accentuate, portano a degli stati emozionali dai quali è difficile sottrarsi, motivo per cui per i grandi investitori è necessario isolarsi il più possibile da questi stati emozionali al fine di mantenere una visione distaccata e razionale necessaria a consentire oculati investimenti. Oggi è auspicabile ancor più che in passato, domandarsi o chiedere a chi di dovere “in quale fase ci troviamo ?” e “quali sono le strategie da adottare”, senza però farsi convincere ad investire sempre e comunque, in quanto a volte bisogna solo saper pazientare per attendere la migliore occasione o per dirla alla Buffett… “bisogna cercare di non essere avidi e lasciar che paura o follia creino opportunità”. E’ questo il metodo dell’investitore intelligente.
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