REIT significa Real Estate Investment Trust, letteralmente: società fiduciaria per l’investimento in beni immobili.
Nella realtà, sono normali società per azioni quotate in Borsa, che gestiscono investimenti immobiliari.
Il modello è nato negli Stati Uniti mezzo secolo fa e progressivamente si sta estendendo nel resto del mondo.
A fine 2011, secondo un report di Scenari Immobiliari, ben il 76% dei 1.550 miliardi di euro di patrimonio investito nelle diverse forme di fondi immobiliari (quotati, non quotati, chiusi, aperti ecc.) è riferibile a questa tipologia di strumento.
Un tale successo è ascrivibile ai tipici vantaggi offerti dai REITS, ovvero: accessibilità, poiché le azioni sono quotate in Borsa; soglia dell’investimento minimo ridotta; diversificazione tra numerose tipologie di immobili.
I REITS possono essere suddivisi in base ai settori nei quali investono: centri commerciali, ipermercati, appartamenti, uffici, industriale, alberghi, residenze per anziani, attività sportive, prigioni…
Trattandosi di investimenti è però sempre necessario valutare con attenzione le caratteristiche di ogni strumento e dunque oltre all’analisi del settore, è utile verificare il livello di indebitamento, la liquidità del titolo, la capitalizzazione ecc. Come si comporteranno i REITS?
Dipenderà dalla performance degli immobili sottostanti, non da ultimo determinata dalla loro gestione e dalle condizioni del mercato locale.
L’autore della rubrica – “Risparmio, i conti in tasca” pubblicata su www.lanuovaprimapagina.it è a cura del nostro consulente Rubens Ligabue, professionista certificato EFA – European Financial Advisor, associato SIAT – Società Italiana Analisi Tecnica, iscritto all’Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. Per domande e chiarimenti potete scrivere a: rubens.ligabue@gmail.com
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