E’ stato un anno molto duro per i mercati azionari emergenti, compresa l’Africa. La liquidità è diminuita in maniera sostanziale e l’asset class ha sofferto molti deflussi. Guardandosi alle spalle, dal punto di vista storico, la regione negli ultimi anni ha vissuto molte crisi che hanno ostacolato le performance del mercato azionario. Tra questi ostacoli, l’instabilità politica in vari Paesi, il terrorismo e, più di recente, il crollo del prezzo del petrolio e delle materie prime. Come comportarsi addesso? Il parere di Tommaso Bonanata, gestore del JB Africa Focus fund.
1) Il fondo JB Africa Focus ha attualmente in portafoglio 40 nomi all’interno di 10 Paesi. Analizzando il posizionamento del portafoglio, va sovrappesato l’Egitto e sottopesato il Sud Africa, Paesi che rappresentano le maggiori allocazioni del fondo per aree geografiche. Dell’Egitto è apprezzata la storia strutturale, soprattutto in relazione agli altri Paesi della regione. Il gestore vede una ripresa economica, la rimozione dei sussidi, l’introduzione di riforme e tasse così come una maggiore spesa per le infrastrutture.
2) La top holding del fondo è la banca egiziana Commercial International Bank, che ha una sostanziale esposizione ai prestiti retail e rappresenta un business molto ben gestito. La banca è accreditata per l’anno in corso di una crescita del 20% nell utile per azione. Il titolo ha un RoE del 25%. La crescita del mercato dei prestiti in Egitto è abbastanza forte: la banca prevede una crescita del 25% nel 2015 e del 35% per il 2016 e per questo il management ha una visione abbastanza bullish sul ciclo economico del Paese.
3) In Egitto il gestore è positivo anche sul settore immobiliare e delle infrastrutture, in cui ha assistito a un chiarissimo recupero nella crescita degli utili. E’ esposto al tema delle infrastrutture tramite la posizione su Elsewedy, provider di infrastrutture energetiche. Elsewedy ricava circa l’80% del fatturato dall’Egitto, il 15% dalla regione del Consiglio di Cooperazione del Golfo, soprattutto dal Qatar, e il 5% attualmente dal resto del continente.
4 ) Al contrario, ha una posizione di sottopeso sul Sud Africa rispetto all’indice, avviata a novembre 2013. Nel Paese preferisce le società che hanno un flusso di entrate diversificato dal punto di vista geografico, tra cui MTN Group, compagnia di telefonia mobile, e Nasper, società del settore media. En In portafoglio ha anche la banca top-tier sud africana FirstRand, che riesce a conseguire un significativo incremento degli utili tra l’8% e il 12% nel contesto di crescita bassa proprio del Sud Africa degli ultimi anni. Ed è degno di nota che non ha alcuna esposizione alle commodity in Sud africa.
5) Nelle altre aree, il gestore rimane in sottopeso sulla Nigeria. In portafoglio ha Zenith Bank, che è una banca top-tier altamente liquida con un’esposizione ridotta al settore petrolifero. La sottoesposizione al Paese deriva dal fatto che non c’è ancora un governo in carica in seguito alle elezioni presidenziali dello scorso marzo.
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