Anche nel terzo trimestre il settore delle materie prima sarà influenzato dall’evoluzione del contesto macroeconomico. In questo senso pesa di certo l’incertezza relativa alla crescita cinese che infatti ha comportato un forte calo dei prezzi delle principali materie prime. Negli ultimi giorni, comunque, si sta assistendo a chiari segnali di stabilizzazione con rimbalzi soprattutto per quanto riguarda i prodotti agricoli e i metalli industriali. Il riferimento va in particolare al rame che ha di recente guadagnato i principali titoli dei quotidiani economici mondiali.
In uno scenario di questo tipo è confermata la posizione neutrale su questa asset class che continua a rivestire un ruolo non centrale nelle decisioni di investimento degli operatori. Giudizio identico per l’oro, le cui opportunità di rendimento sono limitate dal calo della domanda di investimento e dalla prospettiva di un rafforzamento dei rendimenti negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda posizione neutrale. Nonostante il peggio sembra sia passato, i rialzi sono ancora frenati dalla sovrabbondanza di fornitura e in particolare dai livelli di estrazione dello shale gas statunitense. Giudizio negativo sui metalli industriali in particolare per i timori di un rallentamento dell’economia cinese e dell’esistenza di scorte ancora consistenti. Siamo neutrali infine sulle materie prime agricole, in un contesto caratterizzato da un eccesso di offerta.
Nel breve termine il mercato delle commodity dovrà confrontarsi con diversi elementi di incertezza come un eventuale ritorno dell’avversione al rischio che potrebbe ravvivare l’interesse degli operatori nei confronti dell’oro come investimento alternativo. Le tensioni geopolitiche mai sopite nel Medio Oriente e un accordo fra i Paesi dell’OPEC per tagliare fortemente la produzione del petrolio, potrebbero invece influenzare le quotazioni dell’oro nero e dei metalli industriali.
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