Commodities

commoditiesIl mercato delle commodities è rimasto relativamente stabile nell’ultima settimana, con il rally nel petrolio ed in parte dei metalli industriali compensato dalla discesa di metalli preziosi e prodotti agricoli. In particolare le tensioni politiche in Libia, con il sequestro temporaneo del Primo Ministro, unite ai problemi produttivi in Nigeria ed all’estrazione inferiore al previsto in Iraq hanno più che compensato i dati sulla produzione saudita superiore alle attese, determinando una discesa della produzione OPEC ai minimi degli ultimi 2 anni e spingendo il Brent sopra quota 110 US$, per la prima volta da metà settembre.

Lo spead tra Brent e WTI si è ancora ampliato oltre gli 8 dollari al barile, con il WTI sotto pressione per la crescita, oltre le stime, delle scorte settimanali e per l’aumento superiore alle attese della produzione negli Usa, con crescenti segnali di saturazione della costa del Golfo del Messico con il petrolio light sweet domestico.

Moderata crescita per i metalli industriali, guidata da quelli per i quali è più forte l’aspettativa di miglioramento del rapporto tra domanda e offerta (come stagno, piombo e zinco), che hanno sovraperformato rispetto a quelli che si stanno muovendo verso un surplus di offerta (rame, alluminio e nickel). Ancora debole l’oro, nuovamente sotto i 1300 US$/oncia, che continua ad allontanarsi dalle medie mobili a 50 e 100 giorni e sembra puntare verso i minimi di luglio, che potrebbero essere agevolmente raggiunti dopo il raggiungimento dell’ accordo fiscale negli USA.

Nonostante le importazioni indiane di metallo fisico siano salite in agosto, la domanda in India sembra essere chiaramente limitata dalle restrizioni governative all’importazione. In ribasso i prodotti agricoli, guidati da mais e soia: sul mais hanno pesato le condizioni climatiche favorevoli durante il raccolto e le indiscrezioni su un possibile taglio da parte della Environmental Protection Agency americana della quota di etanolo obbligatoria nel mix di benzina.

Debole anche la soia sulle previsioni di un raccolto record in Brasile, mentre è positivo il frumento sul taglio delle stime di produzione in Argentina e l’aumento della domanda del Nord Africa.