Commodities

 Dopo aver raggiunto i massimi dalla fine del 2014 all’inizio della scorsa settimana, il rally del complesso delle commodities è entrato in una fase di stallo, riflettendo la crescente avversione al rischio sui mercati degli asset rischiosi, la rinnovata tensione circa la Cina e l’apprezzamento del US$. Le commodities agricole sono l’unico comparto ad aver mostrato una chiara sovraperformance.

Il rally del petrolio sembra essersi arrestato dopo aver testato nuovi massimi dalla fine del 2014, oltre 76 US$/barile per il WTI e oltre 86 per il Brent, e con un’elevata volatilità intragiornaliera. L’aumento delle scorte emerso dagli ultimi report settimanali USA e le dichiarazioni più accomodanti dell’Arabia Saudita sulla possibilità di aumentare la produzione hanno alimentato le prese di profitto, ma il mercato continua ad essere focalizzato sulla perdita della produzione iraniana in conseguenza delle nuove sanzioni USA e sull’incertezza che questo deficit di offerta possa essere coperto in tempo dall’OPEC e dagli esportatori non OPEC.

A dispetto dell’aumento dei tassi d’interesse reali negli USA e della retorica “hawkish” della Fed sulla politica monetaria, le quotazioni dell’oro sono rimaste sopra 1200 US$/oncia per gran parte della scorsa settimana, probabilmente come conseguenza della generale avversione al rischio. Le quotazioni sono infine capitolate dopo il report sul mercato del lavoro USA di venerdì, piombando di nuovo verso quota 1190 US$/oncia.

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