Deboli le quotazioni petrolifere che continuano a scontare le preoccupazioni di un eccesso di offerta e di un rallentamento dell’economia globale. Sul fronte dei fondamentali la decisione dell’Arabia Saudita di ridurre i prezzi ufficiali di vendita in Asia, Europa e negli Stati Uniti ha reso meno probabile un imminente taglio
della produzione del primo produttore mondiale di greggio. Il report settimanale elaborato dal DOE è stato leggermente bullish, segnalando una diminuzione delle scorte superiori alle attese. In territorio negativo anche il gas naturale che ha scontato un aumento delle scorte. In calo i metalli industriali, sui timori di un rallentamento della crescita cinese. Il rame è stato penalizzato dalla notizia del raggiungimento di un accordo tra il governo indonesiano e la Newmont Mining sulla ripresa delle esportazioni dall’Indonesia, mentre il nickel ha sovraperformato il settore, guadagnando più del 6%, spinto dalla notizia della presentazione di una proposta di legge al Senato filippino volta a introdurre delle limitazioni alle esportazioni dei minerali ferrosi. Le nuove misure annunciate dalla BCE e il contestuale rafforzamento del dollaro hanno penalizzato l’oro che è sceso sui minimi degli ultimi tre mesi . Debole il comparto agricolo. Il grano ha perso più del 5%, penalizzato dall’aumento delle previsioni sui raccolti in attesa del report WASDE di questa settimana, mentre l’annuncio del cessate il fuoco in Ucraina ha penalizzato il mais, sceso di oltre il 3%.
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