Seguendo il generale recupero dei mercati degli asset rischiosi, le quotazioni del petrolio hanno continuato a guadagnare terreno nell’ultima settimana, con il WTI tornato oltre quota 63 US$/barile ed il Brent oltre 67 US$/barile. Sul fronte dei fondamentali, i report settimanali americani hanno mostrato un’attenuazione dei recenti trend negativi per il petrolio, con una pausa nell’aumento della produzione, delle scorte e del numero degli impianti di trivellazione attivi. Inoltre in un vertice a New Delhi nel weekend, il ministro saudita dell’Energia Al-Falih ha dichiarato di aspettarsi che il mercato mondiale tornerà in equilibrio nel 2019 (in precedenza aveva indicato il 2018), aprendo così la strada alla prosecuzione dell’attuale strategia OPEC di controllo della produzione oltre l’anno corrente. Sul fronte tecnico, le posizioni rialziste sul mercato dei futures continuano a ripiegare dai massimi storici di inizio febbraio e sono ora tornate ai livelli di inizio anno. Relativamente stabili i metalli industriali, anche per la bassa attività in Asia legata alle festività per il capodanno cinese, mentre l’oro continua a seguire strettamente l’andamento del US$, oscillando appena sopra quota 1330 US$/oncia per tutta la settimana. Commodities agricole ancora al rialzo, sostenute dalla siccità in Sud America che crea rischi al ribasso per i raccolti in Argentina e Brasile.