Commodities

  • L’incertezza sulla retorica dell’OPEC, i dati dagli USA secondo i quali l’attività di trivellazione ed estrazione e l’accumulo di scorte non mostrano segni di cedimento ed il posizionamento rialzista sovraffollato hanno creato un «vuoto d’aria» nelle quotazioni del petrolio, anche se la correzione è stata di breve durata. L’attacco militare a sorpresa americano sulla Siria ha contribuito a sostenere il movimento con un maggiore premio per il rischio politico. Anche se vi è una certa possibilità che l’imprevedibilità della politica estera USA in questa fase possa provocare incidenti con ripercussioni dirette sul mercato petrolifero, l’andamento dei prezzi del petrolio sembra vulnerabile ad altri «vuoti d’aria» come quello di marzo e il mantenimento del range 50/55 dipende dalla possibilità che i tagli alla produzione OPEC e non OPEC possano essere estesi anche al secondo trimestre con l’avvicinarsi del vertice del 25 maggio.

 

  • Le quotazioni dei metalli industriali stanno resistendo allo scioglimento dei trade della Trumpflation grazie alle recenti strozzature alla produzione (soprattutto nel rame), al buon andamento dei dati macroeconomici ed alle indicazioni che la Cina continuerà nella politica di chiusura della capacità produttiva per sostenere i prezzi domestici. Con il ritorno alla produzione delle due maggiori miniere di rame del mondo, la resilienza sarà tuttavia presto testata. Al contrario, le operazioni militari USA in Siria e la nuova tensione sulle elezioni francesi stanno spingendo l’oro a rompere al rialzo la soglia chiave di 1260 US$/oncia sulla ricerca di beni rifugio, nonostante la linea di politica monetaria confermata dalla Fed non sia di supporto. Alla luce del recente aumento della tensione politica internazionale, manteniamo la view positiva sull’oro come protezione sia dall’imprevedibilità della Presidenza Trump che dai rischi elettorali francesi.

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