Commento sui mercati valutari

 Dopo giorni di rialzo, prese di profitto hanno colpito il cambio EURUSD sceso nuovamente sotto quota 1,2350. Se il Dollaro rimane sostenuto da dati migliori delle attese del mercato del lavoro americano, l’euro sembra non beneficiare dei dati PMI superiori alle attese per la zona euro e delle notizie che   vedono   imminente  l’accordo   per   la   formazione  del   Governo   in Germania. Il dollaro guadagna contro le principali divise ad eccezione dello yen. Le forti perdite sui mercati azionari, iniziate venerdì, hanno aumentato la domanda di yen e franco svizzero, considerate valute rifugio. Contro la sterlina, il dollaro si apprezza dopo dati PMI inglesi peggiori delle attese e indiscrezioni circa profonde divisioni all’interno del Partito Conservatore sui negoziati per la Brexit. Dopo la discesa delle ultime settimane, il cambio USDAUD ha iniziato a salire a causa dei timori che tassi di interesse più alti negli USA possano pesare sul prezzo delle materie prime e allargare ulteriormente lo spread dei titoli di stato tra i due Paesi. Nel frattempo, come ampiamente atteso, la Banca centrale australiana ha lasciato oggi i tassi invariati a 1.50%. Sul fronte emergenti, la Banca centrale indiana (RBI) è attesa tenere i tassi invariati questo mercoledì. La rupia rimane debole nonostante  gli  sforzi  della  RBI  per  supportarla  (recenti  indiscrezioni  la vedono impegnata nella vendita di valuta estera attraverso le banche controllate dallo Stato). Inoltre a pesare sulla valuta le deboli prospettive per le finanze pubbliche: il primo ministro Modi (che ha di recente presentato il bilancio pubblico per l’anno 2018-19) sembra propenso ha lasciare il compito di risanare le finanze statali al nuovo Governo dopo le elezioni del 2019. In Sudafrica si fanno sempre più insistenti le voci che vedono Zuma dimissionario. Se il Presidente dovesse dimettersi è probabile assistere ad un nuovo rally della valuta locale sulle attese di un profondo cambio nella politica economica nel Paese.

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