Dollaro in rialzo contro le principali valute supportato dalla probabilità che la riforma fiscale (dopo la riconciliazione delle proposte delle due Camere del Congresso) arrivi alla firma presidenziale entro la fine dell’anno. L’Euro risente della forza del dollaro e della combinazione di dati PMI peggiori delle attese in Germania e incertezza legata alla Brexit. Contrariamente alle attese il Regno Unito e Ue non sono riusciti a trovare un accordo sulla questione del confine fra Irlanda e Irlanda del Nord (quest’ultima vorrebbe godere delle stesse norme in materia di dogana e frontiere valide per la Irlanda) tuttavia un compromesso potrebbe essere ancora raggiunto prima del summit dell’Unione Europea della settimana prossima. Nel frattempo la sterlina perde e potrebbe perdere ulteriormente se i PMI di novembre in uscita oggi dovessero risultare peggiori delle attese. Dollaro australiano in recupero sul dato migliore delle attese sulle vendite al dettaglio uscito oggi e nonostante la Banca centrale australiana abbia mantenuto oggi i tassi invariati a 1.50%. In rialzo anche il dollaro neozelandese dopo che la Banca centrale neozelandese ha annunciato di voler sostenere un approccio ancora più flessibile sull’inflazione e attribuire maggior peso alla crescita economica e all’occupazione. La Banca centrale del Canada domani è attesa mantenere i tassi invariati a 1.00% e reiterare le sue attese di inflazione in rialzo dal momento che l’economia canadese sembra prendere slancio nonostante l’incertezza legata al NAFTA e al debito privato a livelli rilevanti. Sul lato degli emergenti, la debolezza del peso messicano e della lira turca stanno rincarano l’inflazione (in Messico l’inflazione è attesa ancora in aumento questo giovedì mentre in Turchia essa è in rialzo da quattro mesi) al contrario, in Brasile l’inflazione è in diminuzione complice la valuta più forte e questo potrebbe consentire alla Banca centrale brasiliana di tagliare i tassi già alla sua riunione di domani.
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