Sulle curve europee assistiamo ad un marcato e generalizzato rialzo dei rendimenti.
Guardando al ns contesto nazionale il rendimento del BTP decennale si attesta al 2,27% con un valore massimo di 2,33% segnato ad inizio settimana. Ad oggi, sui governativi italiani pesa non solo la maggiore incertezza politica a seguito della sentenza della Corte Costituzionale italiana sulla legge elettorale, ma anche fattori legati all’inflazione dei paesi eurozona: il dato che più destabilizza gli operatori è relativo sull’inflazione tedesca che a gennaio sale all’ 1,9%, valore massimo da luglio 2013; i dati preliminari dell’intera area segnano un 1,8% sullo stesso periodo.
Se la tendenza venisse confermata dalle prossime rilevazioni è possibile che la Banca Centrale divenga più esplicita sulla tempistica in merito al “tapering” del piano di riacquisto titoli in atto. Il clima di “risk_off” ha favorito il Bund facendo salire nella giornata di ieri lo spread decennale contro il ns BTP a 188 bp, per poi attestarsi all’attuale livello di 183. L’aumento del premio per il rischio per il ns debito ha fatto si che l’asta di 4 eur mld di BTP decennale di inizio settimana si chiudesse con un rendimento del 2,269%, valore superiore di 60 centesimi rispetto quanto pagato in dicembre. Il mercato primario rimane in forte attività, Investment Grade USA in particolare, gran parte a sostegno di importanti operazioni di M&A.
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