La pubblicazione delle minute della riunione della Fed di dicembre ha confermato i toni complessivamente “hawkish” che erano già emersi dal comunicato e dalla conferenza stampa della Governatrice Yellen. In particolare la Fed sembra meno propensa del previsto a tollerare una significativa discesa del tasso di disoccupazione sotto la sua stima di equilibrio di lungo termine o l’emergere di pressioni inflazionistiche, per cui la continua forza del mercato del lavoro (come confermata dal report sul mercato del lavoro di dicembre pubblicato venerdì) o il raggiungimento del target di inflazione saranno accompagnati da una politica monetaria più restrittiva del previsto. Inoltre la maggior parte dei membri del FOMC ha tenuto conto di una variazione in senso espansivo della politica fiscale, nonostante l’incertezza sulle misure che saranno effettivamente adottate ed il parziale contrappeso sull’attività economica, rappresentato dalla forza del US$. Nonostante i toni della Fed ed il flusso di dati macroeconomici complessivamente migliore delle attese, il rendimento dei Treasuries è tornato sotto 2,40% a livello di decennale e la curva si è appiattiva, probabilmente riflettendo prese di profitto su un posizionamento estremamente ribassista sul mercato dei futures ed i rischi di protezionismo dopo le ultime dichiarazioni di Trump. Il Bund ha invece sottoperformato, con il rendimento del decennale tedesco salito nuovamente verso quota 0,30%. Gli spread dei Paesi periferici sono stati volatili ma complessivamente in rialzo, in particolare quello del Portogallo che sembra essere uno dei più danneggiati dalla riduzione del “quantitative easing” della BCE.
Devi accedere per postare un commento.