Le vendite al dettaglio di novembre hanno sorpreso al rialzo un po’ in tutta Europa. Il dato generale area Euro ha fatto registrare un rialzo mensile dell’1,4%, dopo il -0,4% del mese precedente, portando la variazione annuale a +1,6% rispetto al dato negativo di ottobre; positivo l’andamento delle vendite in Germania (+1,5% m/m), Spagna (+1,9% m/m) e Francia (+2,1% m/m, con fiducia dei consumatori in miglioramento a dicembre), mentre il dato italiano non è ancora disponibile. Il positivo dato di novembre mette le basi per una accelerazione dei consumi tra fine 2013 e inizio 2014.
A novembre la disoccupazione si è confermata sui massimi storici nell’Eurozona, al 12,1%. Si mantengono ampie le differenze all’interno del vecchio continente, con i paesi teutonici su livelli molto bassi (Germania 6,9%, anche a dicembre) e i paesi periferici che invece non mostrano ancora segnali di ripresa; i non invidiabili record appartengono sempre a Grecia e Spagna, entrambe al 27% circa. Per quanto l’Italia, a novembre il tasso dei senza lavoro è invece aumentato di 2 decimi, arrivando al 12,7% (e al 41,6% per la disoccupazione giovanile. Il mercato del lavoro dovrebbe mantenersi stabile nella prima parte del 2014, per poi (forse) mostrare cenni di ripresa nel corso dell’anno. Positivi e sopra le attese i dati sulla produzione industriale di novembre.
I rialzi mostrati dai paesi principali, Germania (+1,9% m/m, con indicazioni positive anche dagli ordini, +2,1% m/m) e Francia (+1,3% m/m, ma con un beneficio dal volatile settore energetico) in testa, hanno alimentato il +1,8% m/m fatto registrare dal dato generale area Euro; per quanto riguarda i paesi periferici, bene la Spagna (+1%), positivo ma più contenuto il rialzo della produzione industriale italiana (+0,3% m/m). Da sottolineare, per il nostro paese, il ritorno al segno positivo dopo oltre 2 anni per il dato annuale, attestatosi a +1,4%. La produzione industriale sembra essersi lasciata alle spalle il bottom, con i dati reali che iniziano a seguire le positive indicazione provenienti già negli scorsi mesi dai dati di sentiment come PMI e IFO.
A dicembre l’inflazione è ancora scesa, con la variazione annuale dei prezzi al consumo area Euro scesa di un decimo a +0,8% dal precedente +0,9%, ed un calo di due decimi (a +0,7% a/a) per la misura core. Il rallentamento dei prezzi, che perdura da tutto il 2013 e che rimane una delle preoccupazioni della BCE, dovrebbe attenuarsi nel corso del 2014. L’indice di fiducia economica della Commissione Europea è aumentato oltre le attese a quota 100 nella rilevazione di dicembre, massimo da metà 2012; il miglioramento è stato diffuso a tutti i comparti, anche se tale livello dell’indice rimane basso a livello assoluto e coerente con un Pil flat.
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