Commento economia europea

  • Il flusso di dati macroeconomici sembra confermare il buon momentum per l’attività economica nell’Eurozona nel corso del 1Q. Il PMI Composito per il mese di marzo è ulteriormente migliorato a 56,7, coerente con una crescita del PIL per il primo trimestre all’ 0,6/0,7% rispetto al trimestre precedente e con un ritmo annualizzato di espansione del 2,25/2,5% rispetto all’1,8% dell’intero 2016.
  •  Anche se gli indicatori di fiducia sono migliori di quelli di attività reale, la divergenza è meno marcata rispetto agli USA e lascia ritenere che l’accelerazione dell’economia sia reale. I dati sulle vendite al dettaglio e le immatricolazioni di auto indicano che la spesa per consumi è solida nonostante l’aumento dell’inflazione. La produzione industriale è rimasta al livello del 4Q 2016, ma dovrebbe essere stata compensata dal settore delle costruzioni, mentre il commercio estero dovrebbe aver contribuito positivamente alla crescita. Dal punto di vista geografico, l’espansione è abbastanza diffusa anche se la Germania mostra una chiara sovraperformance.
  • Gli indicatori di fiducia confermano che i rischi per l’economia dell’Eurozona sono al rialzo anche per il secondo trimestre. Se l’accelerazione dell’attività economica è in parte legata al miglioramento ciclico del settore industriale che non sarà probabilmente duraturo, la stabilizzazione dell’inflazione, le condizioni finanziarie espansive ed il buon andamento dell’economia mondiale e del commercio internazionale sono elementi di supporto. Inoltre il venir meno del rischio legato alle elezioni nello scenario di base di vittoria di Macron dovrebbe impartire una significativa accelerazione all’economia della Francia.

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