Commento ai dati USA

o_172517 Sempre stabili le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione, nell’ultima settimana a 326 mila unità. Probabile comunque un aumento della volatilità nei prossimi dati, causa maltempo. Calo a sorpresa per gli ordini di beni durevoli a dicembre, -4,3% m/m contro attese di +1,8%, e con inoltre la revisione al ribasso di quasi un punto percentuale del dato di novembre; escludendo la volatile componente trasporti, gli ordini sono calati comunque dell’1,6%, maggior calo da marzo e segno che le imprese sarebbero riluttanti a investire nuove risorse, probabilmente a causa da una parte, dell’output gap ancora presente nell’economia dopo la crisi, e dall’altra dal timore sulla reale accelerazione dell’economia.

I dati sul settore immobiliare sono stati ancora contrastati, con una ripresa, ma inferiore alla attese, per le vendite di case esistenti (+1% a 4,87 mln) e il calo a 414 mila unità delle vendite di case esistenti. Il settore rimane comunque florido, su livelli normalizzati dopo l’aumento post crisi. Dopo le positive indicazioni della scorsa settimana provenienti dalla Fed di New York e da quella di Philadelphia, le indagini regionali sull’attività manifatturiera di Chicago e Richmond hanno invece deluso le attese, con dati in calo dalla rilevazione di dicembre. Sopra le attese, invece, l’indice di fiducia dei consumatori, in progresso di oltre 3 tre punti a 80,7 dopo i cali dell’ultimo trimestre 2013.

Nei prossimi giorni attenzione soprattutto agli Stati Uniti, con il FOMC di domani sera in cui si attendono le novità sul tapering, la prima lettura del Pil 4Q di giovedì e altri importanti dati nella giornata di venerdì; in Europa focus soprattutto sulle prime stime di inflazione di gennaio, come read across per la prossime mosse della BCE.

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