Commento ai dati degli Stati Uniti

American-Independence-525x393 Nuovamente in calo le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, sotto quota 300 mila (-21 mila unità a 283 mila) nell’ultima settimana, e senza effetti straordinari.  La settimana di osservazione, inoltre, è la stessa dell’Employment report di febbraio, il che potrebbe preludere a un dato molto forte il prossimo 6 marzo.  I verbali del FOMC di gennaio confermano la valutazione positiva dello scenario economico, e la probabilità che nei prossimi comunicati venga modificato il testo per preparare il mercato alla svolta sui tassi, attesa entro l’anno.  I prezzi alla produzione sono scesi dello 0,8% m/m a gennaio, portando il dato annuale flat dal precedente +1,1%. Alla base del movimento, naturalmente, c’è la componente energia (-10% m/m), che unita all’apprezzamento del dollaro alimenta le pressioni al ribasso sui prezzi.  La produzione industriale ha fatto segnare un progresso di 2 decimi mese su mese a gennaio, zavorrata dal settore estrattivo che prosegue nel percorso di riduzione degli investimenti legato al calo del petrolio.  Dati di sentiment.

L’indice della Fed di Philadelphia è sceso di un punto a 5,2 nella rilevazione di febbraio, mantenendosi comunque su livelli coerenti con buoni tassi di crescita.  Proseguono il recupero gli indici PMI, con il composite a 56,8 a febbraio, in rialzo di oltre 2 punti dal mese precedente.

In calo invece la fiducia dei consumatori, leggermente più delle attese, dopo il record del mese di gennaio. L’indice è sceso di oltre 7 punti a 96,4, su livelli comunque superiori a quelli del 2014.

Settore immobiliare.  Negativi tutti i dati del settore a gennaio, sia nuovi cantieri (-2% m/m) e permessi edilizi (-0,7% m/m) che le vendite di case esistenti (-4,9% m/m).  Il settore ha arrestato la crescita negli ultimi mesi, anche a causa dell’aumento dei prezzi, ma dovrebbe comunque mantenersi su questi (elevati) livelli senza compromettere la crescita nel proseguo dell’anno.

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