Commento ai dati – Europa

finanziamenti-europei-300x213La lettura finale degli indici PMI europei di ottobre ha fatto registrare una revisione al rialzo di 4 decimi per l’indice composite, a 51,9, comunque inferiore al 52,2 di settembre. Il livello del PMI è coerente con un tasso di crescita dello 0,2% t/t. Stante la conferma della settimana scorsa del PMI manifatturiero, la revisione è arrivata interamente dal settore servizi, con il PMI area Euro rivisto a 51,6 dalla stima preliminare di 50,9.

A livello di singoli paesi, il PMI servizi tedesco e quello francese si sono comportati in linea con quello generale europeo, rivisti al rialzo rispettivamente di 6 e 7 decimi a 52,9 e 50,9; la prima lettura del PMI servizi italiano ha invece mostrato un ampio calo, oltre 2 punti in meno rispetto al mese precedente, a 50,5. Il dato generale europeo sulle vendite al dettaglio di settembre ha mostrato un calo mensile dello 0,6%, che ritraccia in parte i segnali positivi dei mesi estivi. Tra i principali paesi sviluppo negativo delle vendite in Germania (-0,4% m/m) e, soprattutto, di Spagna (-2,5% m/m) e Portogallo (-6,2%), che però venivano da dati di agosto molto forti; flat la Francia, non ancora disponibili i dati del nostro paese. Nel 3° trimestre, comunque, i dati sui consumi rimangono positivi (+0,6% t/t complessivo), e in accelerazione rispetto alla prima parte dell’anno.

Tendenzialmente negativi i dati sulla produzione industriale di settembre, con Germania e Francia che hanno visto variazioni negative e l’Italia in leggera ripresa. La produzione industriale tedesca si è contratta dello 0,9% m/m, dopo il +1,6% m/m di agosto, lasciando il dato trimestrale a +0,6% t/t, in rallentamento dal forte +2,1% t/t del 2Q e in linea con un tasso di crescita dell’economia dello 0,3% t/t. Per contro sono è stato molto positivo l’andamento degli ordinativi, che grazie alla forza della domanda estera (+6,8% m/m con un +9,7% m/m dall’Europa) sono saliti del 3,3% rispetto ad agosto, creando le premesse per un rimbalzo della produzione nei prossimi mesi.

In Francia la contrazione è stata di mezzo punto percentuale, dopo il +0,7% m/m di agosto, con una variazione trimestrale negativa dell’1,4% che ha esattamente controbilanciato il rialzo messo in mostra nei mesi primaverili. Il sistema industriale italiano ha invece visto un progresso dell’output dello 0,2% m/m, grazie principalmente ai settori legati all’export che rimangono quelli trainanti. Il dato di settembre porta la variazione trimestrale a -1% t/t, coerente con un Pil a -0,3% t/t nel trimestre estivo. La lettura finale dell’inflazione tedesca ha confermato quella preliminare, +1,2% a/a (+1,3% a/a l’armonizzato UE). In Italia invece la seconda lettura ha visto una revisione al rialzo di un decimo, a +0,8% a/a. I prezzi rimangono comunque su livelli bassi, nettamente inferiori al target BCE del 2% a/a.

 

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