Commento ai cambi

1276669565.png  Il dollaro si è  rafforzato contro tutte le principali divise grazie alle aspettative che la FED possa abbandonare la linea di politica monetaria espansiva, in un report della FED di San Francisco pubblicato di recente si legge che secondo i funzionari della banca centrale l’aumento dei tassi potrebbe avvenire prima di quanto si aspettano i mercati, in quanto i dati economici mostrano un deciso miglioramento dell’economia statunitense ad eccezione dei dati sull’occupazione. L’employment report di agosto è stato deludente in termini di crescita degli occupati non agricoli i quali sono aumentati di 142 mila contro i 212 mila di luglio, inoltre, i dati dei due mesi precedenti sono stati rivisti verso il basso.  Mentre la FED dovrebbe mettere fine al suo programma di acquisti di titoli ad ottobre, la BCE, al contrario, sembra intenzionata a mantenere una politica monetaria ultra espansiva. L’euro è rimasto sotto pressione da quando la scorsa settimana la BCE ha deciso di tagliare i tassi al minimo storico e di dare il via ad un programma di acquisto di titoli del settore privato che si aggiunge ai TLTRO per sostenere la crescita e l’inflazione nella zona euro.

Il cambio EUR/USD ha raggiunto area 1,2900. La sterlina si è indebolita contro dollaro e euro, il cambio USD/GBP ha toccato quota 1.6086 mentre EUR/GBP 0.80, a pesare sulla sterlina i sondaggi, secondo cui il consenso all’indipendenza scozzese sta guadagnando sempre più terreno in vista del referendum della prossima settimana. L’incertezza sulla scelta della valuta nell’eventuale Scozia indipendente, visto che un’ unione monetaria sembra poco probabile, nonché i timori per le ripercussioni sul debito nazionale britannico hanno spinto gli investitori ad abbandonare le posizioni sulla sterlina nonostante dati macro confortanti. La produzione industriale britannica è aumentata dello 0,5% a luglio, contro il +0.2% delle aspettative e la produzione manifatturiera a luglio è cresciuta dello 0.3% in linea con le attese.

In Giappone, i verbali della riunione della BoJ di inizio agosto indicano che l’economia si sta lentamente riprendendo dopo la contrazione del secondo trimestre anche se alcuni membri del board hanno indicato che la debolezza delle esportazioni e degli investimenti fissi delle imprese sono fattori di rischio per la ripresa così come il rialzo dell’imposta sui consumi (ad ottobre 2015 è probabile un ulteriore rialzo dell’imposta).

Secondo alcuni analisti, la recente debolezza del dato del PIL nel secondo trimestre negativo a -7.1%  potrebbe contribuire a spingere la BoJ ad aumentare lo stimolo monetario a fine ottobre.

Le divise emergenti stanno risentendo negativamente della forza del dollaro; le posizioni lunghe di divise emergenti sono più performanti contro euro, dove il carry è ora significativamente più elevato. Discorso a parte vale per il real brasiliano, sul quale l’atteggiamento del mercato è cambiato recentemente. Le attese che il nuovo governo sia più market friendly rispetto all’attuale ha sostenuto il real contro il dollaro.

 

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