di Elena Dal Maso
Oggi vi sono 13.500 miliardi di dollari di obbligazioni a tasso negativo, in leggera riduzione rispetto al picco di fine agosto per 17mila miliardi, comunque su livelli storicamente molto elevati. Fra questi, i titoli di Stato italiani a dieci anni hanno ancora rendimenti positivi per lo 0,901% e risultano quindi appetibili per gli investitori nonostante l’Italia sia un Paese in tripla B e non in serie A per le agenzie di rating. Questa mattina fra l’altro i mercati sono in attesa di sapere quale sarà la cedola minima garantita per il Btp Italia con scadenza 2027, emissione che sarà collocata fra il 21 e il 23 ottobre.
Oggi lo spread fra i Btp e i Bund decennali viaggia a 129 punti base ma per Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte Sim, la prospettiva è di un rally di fine anno, come spiega a milanofinanza.it. Tanto che i titoli di Stato potrebbero scendere in un range fra 120 fino a 110 punti di differenza con quelli tedeschi. E per cinque ragioni.
1) Il primo motivo è una calo deciso sul fronte dell’offerta, visto che il Mef ha completato buona parte (circa l’80%) delle emissioni previste per l’anno. Nel mese di dicembre, ricorda Cesarano, l’offerta tende drasticamente a calare, in vista dell’azzeramento delle emissioni di titoli a medio lungo termine.
Da Milano finanza
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