La febbre sui titoli di Stato Italiani è scesa, molto sulle scadenze brevi, un po’ meno sulle medie, poco sulle lunghe. Merito della liquidità immessa dalla Bce, che le banche hanno impiegato per acquistare titoli a breve, anziché fare prestiti. Se si tratti di un calo strutturale, lo diranno le prossime aste che partono da metà settimana.Nel frattempo gli investitori si chiedono se sia meglio entrare ora, in vista di un calo dei rendimenti, o aspettare. La risposta più sensata è entrare un po’, al massimo con un terzo del portafoglio. Visto il basso rendimento del breve, si può considerare il BTPI 15/09/2014 IT0003625909 Rend lordo 4% Che, aggiungendo un 3% di inflazione, dà un interessante 7%. Oltre si prende meno e si rischia di più, pertanto meglio accontentarsi di Btp con scadenza 2013. Per chi crede che Italia ed Europa ce la faranno, meglio le scadenze decennali, che rendono ancora quasi il 7% e hanno una forte possibilità di rivalutazione.
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