La bufera che ha travolto in questi giorni il mercato italiano è stata frutto anche di forti movimenti speculativi che sono andati al di là della valutazione dell’attuale sostenibilità del debito pubblico. Oggi lo spread apre in calo a 270 punti base, dopo aver toccato ieri anche quota 330 punti base. Può essere quindi utile andare a vedere cosa dice la matematica in termini di sostenibilità del conti pubblici. Ci provano gli esperti di Bank of America Merrill Lynch, che analizzano sia gli attuali numeri del debito pubblico sia cosa implicherebbe un cambio della politica fiscale.
Gli esperti ricordano che nel caso in cui non ci sia surplus primario, il debito cala finché il tasso di crescita nominale del pil supera il tasso di interesse sul debito. “Il trend di crescita dell’Italia purtroppo è basso. Con l’inflazione italiana pari circa alla metà di quella dell’area euro il trend di crescita nominale del pil sta appena sopra il 2%”, dicono gli esperti. Tuttavia il surplus primario dell’Italia ora è vicino al 2% del pil. BofA ricorda che questo elemento, insieme al fatto che l’allungamento della durata del debito ritarda la trasmissione dei tassi attuali di mercato sul costo del debito, fa sì che con un tasso del 2,4% sul Btp decennale il rischio di una spirale insostenibile sul debito è basso, soprattutto quando il tasso medio del funding si attesta all’1,5% (su tutta la curva).
Gli esperti di BofA spiegano, però, che se il surplus primario diventasse deficit, che è quello che accadrebbe se un terzo del contratto di governo proposto da Lega e Movimento 5 stelle fosse realizzato, allora le condizioni di stabilità non sarebbero più garantite. E i mercati potrebbero rifiutare di concedere all’Italia il beneficio del dubbio.
“E’ vero che dobbiamo tenere in conto anche il denominatore e un forte taglio delle tasse potrebbe portare a un rafforzamento della crescita del pil, ma questo potrebbe essere danneggiato dall’aumento del premio del rischio sugli asset italiani”, si legge nel report. Si tratta di un sentiero stretto quindi quello di puntare su un aumento della crescita, ma senza far salire il rischio Italia.
Milano finanza
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