Unicredit ha diffuso i risultati dell’offerta di riacquisto su 10 titoli subordinati tier1 e tier2 lanciata il 24 Gennaio. Le adesioni sono state al 33%, pari ad un valore nominale di 1,86 miliardi di euro. L’operazione comporta una plusvalenza lorda di 530 milioni di euro, porta un beneficio sul coefficiente Core Tier 1 di circa 8 bp.
Il Banco Popolare ha annunciato un buy back su 12 emissioni di bond ibridi Tier1 e Tier2 per un valore di 4 miliardi di euro. In caso di adesione, i capital gain potenziali sono pari a 713 milioni di euro.
Anche Intesa SanPaolo, ha annunciato un buy back; le stime sono di una plusvalenza di 350 milioni di euro. A ruota, pure Mps e Ubi stanno valutando il buy back dei loro titolo in circolazione.
Uno studio di Exane BnpParibas, ha calcolato i potenziali guadagni che potrebbero ottenere le banche italiane con operazioni simili; al di la’ delle cifre sembra che l’operazione LTRO (Long Term Refinancing Operation) fatta dal Presidente della Bce abbia rilanciato il mercato, e stia dando benzina ai motori delle banche.
Da tempo, sosteniamo che l’unica strada per uscire dalla crisi sia copiare gli americani; il programma LTRO è un ottimo clone del QE USA, e sta dando effetti benefici alle banche. La finanza è diventata la moderna chiave di sviluppo della nostra società globalizzata, e le banche sono sempre di più la cinghia di trasmissione finanziaria per mettere in moto l’economia reale.
Non a caso, la crisi del 2008 è iniziata quando la finanza ha frenato; gli USA sono ripartiti per primi con il Quantitative Easing e l’economia americana si è subito ripresa.
Mario Draghi, il Presidente italiano della Bce, forte della sue esperienza internazionale, ha azzardato una linea tutta americana, che sta per dare i suoi ricchi frutti. E il 29 Febbraio, gli istituti europei si apprestano a raddoppiare o triplicare la richiesta di fondi del precedente LTRO di 489 miliardi di euro.
Certo, l’attività bancaria classica delle banche italiane, cioè l’erogazione, non è ancora ripartita perché l’LTRO prevede liquidità all’1% per tre anni, e non si può fare credito a lungo usando liquidità a breve altrimenti torniamo al disastro del 2008.
Tuttavia, la cassa delle banche si sta velocemente riempiendo, anche grazie anche alle emissioni dei bond garantiti dallo Stato e la giostra sta per tornare a girare.