Blackrock non si fa tentare dai ribassi delle azioni e annuncia che non sta comprando dopo che le Borse di tutto il mondo hanno accusato il colpo dei rialzi dei tassi di Fed e Bce. In Europa lo Stoxx 600 è in calo del 15% da inizio anno, negli Usa il Nasdaq fa -30%, il Dow Jones -16% e l’S&P -21% con una netta accelerazione delle perdite nell’ultima settimana.
“Non stiamo acquistando sul calo delle azioni perché le valutazioni non sono davvero migliorate, c’è il rischio di una politica eccessivamente restrittiva da parte della Fed e le pressioni sui margini di profitto stanno aumentando”, avverte il team del Blackrock Investment Institute guidato da Wei Li, global chief investment strategist. Le azioni sono scese e i rendimenti dei bond sono aumentati la scorsa settimana alla notizia della persistente inflazione negli Stati Uniti e dei rapidi rialzi dei tassi in vista nell’area dell’euro, come annunciato dalla Bce. La Fed, secondo Blackrock, dovrebbe aumentare i tassi dello 0,5% questa settimana. “L’eventuale somma totale dei rialzi dei tassi sarà storicamente basso, a nostro avviso, ma il rischio di un politica eccessivamente restrittiva sta crescendo”, aggiunge Li.
Le azioni statunitensi hanno subito le maggiori perdite da inizio anno almeno dagli anni ’60. “Questo ha acceso i riflettori sul cosiddetto buy the dip, ovvero comprare sui ribassi. “Passiamo la mano, per ora. Le valutazioni non sono molto economiche visti i tassi in aumento e le prospettive di utili più deboli. Un percorso più elevato dei tassi ufficiali giustifica prezzi azionari più bassi. Vediamo il rischio che la Fed aumenterà i tassi troppo in alto o che i mercati credono che lo farà. Inoltre, le pressioni sui margini delle aziende sono un problema. Ecco perché siamo neutrali sui titoli su un orizzonte da sei a 12 mesi”, aggiunge Li che spiega nel dettaglio le tre ragioni per le quali non acquista azioni.
Salari in aumento
La crisi energetica colpirà la crescita e l’aumento del costo del lavoro impatterà sui profitti. “Il problema riguarda il fatto che le stime sugli utili di consenso non sembrano riflettere questa dinamica. Ad esempio, gli analisti si aspettano che le società S&P 500 aumenteranno i profitti del 10,5% quest’anno, mostrano i dati Refinitiv. Sono stime troppo ottimiste, a nostro avviso”, afferma Li. I costi in calo hanno alimentato l’espansione dei profitti societari negli ultimi decenni. Finora, i salari pagati da un’azienda per produrre un’unità di produzione rispetto al suo prezzo di vendita non sono aumentati molto. Ma ora la situazione è cambiata. “Prevediamo aumenti salariali reali, o aggiustati per l’inflazione, per invogliare le persone a tornare al lavoro. Questo è positivo per l’economia, ma negativo per i margini aziendali”, dice Li. Le aziende sono riuscite ad espandere i margini nel corso degli anni attraverso l’automazione e altri mezzi. “Ora le sfide stanno aumentando. Vediamo un allentamento della domanda dei consumatori mentre la ripresa dell’attività economica rallenta. Questo ridurrà la capacità delle aziende di trasferire costi più elevati sui consumatori”, aggiunge la strategist.
Azioni non attraenti
Il secondo motivo per cui Blackrock non sta acquistando riguarda il fatto che le quotazioni delle azioni non sono scese a livelli così attraenti, tenendo conto di una prospettiva di utili più deboli e di un ritmo di rialzi dei tassi più serrato delle attese. La prospettiva di un costo del denaro più elevato aumenta il tasso di sconto atteso. Tassi di sconto più elevati rendono i flussi di cassa futuri meno attraenti.
Rischi di una politica troppo restrittiva nel breve
Inoltre, segnali di inflazione persistente, come il dato negli Usa della scorsa settimana, potrebbero alimentare il rischio di una politica troppo restrittiva nel breve termine. “Non vediamo un rally sostenuto fino a quando la Fed non riconoscerà esplicitamente che ci saranno alti costi per la crescita e l’occupazione se aumenta troppo i tassi. Questo sarebbe per noi un segnale per tornare tatticamente positivi sulle azioni”, rivela Li, dicendosi convinta che alla fine le banche centrali sceglieranno di convivere con l’inflazione, invece di aumentare i tassi ufficiali a un livello che distrugga la crescita. “La domanda è quando avverrà questa svolta da colomba”, spiega Li. Quest’incertezza è il motivo per cui la società di gestione resta tatticamente neutrale sulle azioni, anche se su un orizzonte di lungo termine è positiva perché ritiene che “le banche centrali torneranno a essere accomodanti per salvare la crescita o evitare una profonda recessione. Questo è il motivo per cui siamo sovrappesati sulle azioni nel lungo periodo, ma neutrali nel breve”, conclude Li. Tra tutte le asset class analizzate le uniche nelle quali il gruppo ha una posizione di sovrappreso sono i titoli di Stato Usa legati all’inflazione e il debito dei mercati emergenti in valuta locale perché, in questo ultimo caso, i rendimenti riflettono già una politica monetaria restrittiva e hanno valutazioni attraenti.
Da Milano Finanza
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