Commento ai dati – Europa

Europa-unita Dopo la revisione positiva del PMI manifatturiero anche il PMI servizi area Euro di novembre è stato rivisto al rialzo, di tre decimi a 51,2, comunque ancora sotto il dato di ottobre (51,6). Dati opposti per Germania e Francia, con la prima che ha visto un miglioramento (55,7 da 54,5) e la seconda che ha invece subito un taglio a 48 dalla prima lettura (48,8).

Il primo rilevamento per i paesi mediterranei è stato negativo per l’Italia, il cui PMI servizi è sceso in maniera netta a 47,2, mentre in Spagna il dato è salito di circa 2 punti a 51,5, arrivando ai massimi da oltre 3 anni. La revisione al rialzo di entrambe le componenti ha naturalmente portato a una variazione positiva anche del PMI composite area Euro, due decimi in più (51,7, contro il 51,9 di ottobre) rispetto alla prima lettura.

Il calo degli indici rispetto ad ottobre, comunque, dovrebbe indicare un rallentamento solo temporaneo dell’economia europea, avviata sul sentiero della ripresa, pur con percentuali sempre modeste. A questo proposito il Pil 3Q area Euro è stato confermato a +0,1% t/t, nonostante il contributo negativo degli scambi con l’estero che sono stati bilanciati dalla ripresa di consumi e investimenti interni.

I primi dati sulla produzione industriale di ottobre hanno fornito view diverse a seconda dei paesi, con un quadro ancora non definito per l’economia europea. In Germania la produzione è scesa dell’1,2% m/m, ancora zavorrata dal volatile comparto dei beni capitali (-3%) che aveva già influito negativamente sul dato di settembre; negativo anche il settore delle costruzioni, hanno tenuto solo i beni di consumo non durevoli. Ottobre è stato un mese negativo anche per gli ordini all’industria tedesca (-2,2% m/m), che però in questo caso hanno più che altro visto un ritracciamento degli importanti aumenti dei mesi precedenti.

I dati sull’industria tedesca di ottobre insinuano dubbi al ribasso sulle stime di crescita per il 4Q; le indicazioni degli indici PMI e IFO, però, sembrano propendere per una riaccelerazione guidata dall’export già a partire da novembre. Dati positivi invece in Italia, dove la produzione industriale è aumentata di mezzo punto percentuale, secondo mese consecutivo in positivo nonostante il segno meno di elettricità e gas dovuto al clima mite. Hanno contribuito col il segno più soprattutto il settore alimentare, chimico e di apparecchiature elettriche.

Ancora un calo invece per la produzione industriale francese (-0,3%), con l’economia transalpina che continua a stentare. Le vendite al dettaglio dell’area Euro sono ancora state deboli a ottobre (-0,2% m/m), anche se il dato non ha sorpreso visto i numeri già usciti su Germania (-0,8% m/m) e Francia (-0,2% m/m). Dopo i dati negativi sulla produzione industriale, anche il dato sui consumi pone dei rischi verso il basso per le stime di Pil 4Q.

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